Sorprende il marito ad abusare della figlia: lo massacra con 185 coltellate (2 / 2)

Una donna originaria di Buenos Aires è accusata di aver ucciso suo marito, accoltellandolo per 185 volte. Ovviamente dietro questo terribile omicidio che, senza conoscerne il movente, porterebbe molti a puntare il dito contro questa signora, considerandola una killer davvero abilissima, si nasconde un motivo davvero forte. La donna ha accoltellato a morte il marito dopo aver scoperto che quest’ultimo ha provato ad abusare della loro unica figlia 18enne. E’ stata la donna stessa, Paula Córdoba, facendosi forza, seppur ancora fortemente sotto choc per quello che stava per accadere a sua figlia, a confessare di aver commesso l’omicidio agli agenti di polizia.

Con la voce tremante, ha ripercorso gli attimi precedenti il delitto, facendo un’accurata ricostruzione di quanto è accaduto all’interno della loro abitazione. Paula si è trovata dinnanzi ad una scena agghiacciante: ha visto il marito, in cucina, mentre tentava di stuprare la figlia che ha provato, in tutti i modi, barcamenandosi, a sottrarsi al tentativo di violenza.

A quel punto, come una furia, la donna si è scagliata contro il marito, accoltellandolo per tantissime volte. Per i poliziotti anche la 18enne ha aiutato la madre ad uccidere l’uomo, per cui entrambe sono finite in manette. Madre e figlia hanno provato a far sentire, a gran voce, la loro versione dei fatti, non potendo più sopportare violenze reiterate che le stavano annientando psicologicamente.

Nell’abitazione in cui vivevano, i poliziotti hanno sequestrato 2 coltelli insanguinati. Il cadavere è stato sottoposto ad esame autoptico ed è emerso che sono state 185 le coltellate inflitte, di cui 119 scagliate al torace. Nessuna parte del corpo è stata risparmiate, in particolare il busto e il volto, ma a determinarne la morte sono state 4 coltellate inferte al cuore e ai polmoni, quindi agli organi fatali.

Sin da quando la notizia del delitto si è diffusa, l’Argentina in primis, e poi il popolo del web, si sono divisi in due tra coloro che sostengono che l’omicidio non vada in nessun modo giustificato e coloro che ritengono che il delitto sia stato commesso per legittima difesa. In tantissimi hanno manifestato apertamente in favore della liberazione della madre della figlia che hanno vissuto 21 anni di calvario. La donna sarebbe stata costretta persino a prostituirsi.