Sorelle investite dal treno a Riccione, cosa non torna nella vicenda: molti punti oscuri (2 / 2)

Papà Vittorio, che non viene mollato un solo attimo dai familiari e dagli amici, continua a ripetere: “Io non volevo che andassero in discoteca sabato sera. Ma loro hanno insistito, insistito… Mi hanno preso per sfinimento. E alla fine ho ceduto, ho detto sì…”. Nel concedere alle loro figlie di recarsi a ballare a Riccione, prendendo il treno, aveva posto loro una condizione tassativa: quella che sarebbe stato lui a prenderle da Riccione, senza discussioni. 

Ma, come spesso avviene quando si è adolescenti, Alessia, disattendendo le parole del padre, alle 6 del mattino, si è fatta prestare il cellulare da un ragazzo 24enne che aveva conosciuto in discoteca, dato che il suo era scarico e quello di Giulia le era stato rubato, avvertendolo che stavano rientrando a casa. “Tranquillo papà. Il mio cellulare è scarico, a Giulia lo hanno rubato. Va tutto bene, stiamo andando in stazione e torniamo a casa”. Poi l’impatto che, in 12 secondi, ha stroncato la vita di queste 2 splendide sorelle.

Ma ci sono dei punti che non tornano, punti oscuri. Alcuni testimoni dicono di aver visto Giulia mentre guardava il Frecciarossa che le veniva addosso; altri riferiscono che era rivolta dall’altro lato. In tutto questo, Alessia è scesa sui binari, forse per cercare di salvare la sorella dalla morte ma, intuendo che ormai era troppo tardi per aiutarla, ha tentato di tornare indietro senza gli stivali che si è tolta poco prima. E questo non è uno degli interrogativi che gli inquirenti si pongono. Perché se li sarebbe tolti?

Dato che a detta della madre, Tatiana Popa, rumena, separata da Vittorio da 1 anno e rientrata in Italia con il primo volo utile, una volta appresa la tragedia, le 2 figlie erano due ragazze molto responsabili, non riesce a spiegarsi tante cose che forse rimarranno irrisolte. Alcuni testimoni hanno raccontato di averle viste barcollare in stazione e non è ancora chiaro se le due ragazze abbiano o meno assunto alcolici o sostanze durante la serata.

Si è trattato di un suicidio? Di un incidente? Sono tutti aspetti che devono essere chiariti. Il macchinista del treno ha visto chiaramente una prima sagoma, quella di Giulia, ha suonato inutilmente, ha avviato la frenata per poi scorgere Alessia, la più piccola, che probabilmente ha provato a tirar via la sorella dal tracciato, finendo anche lei sotto il convoglio ad alta velocità. In attesa di riposte, Castenaso è sgomenta, in lacrime per la prematura e improvvisa scomparsa di Giulia e Alessia, i cui funerali non sono ancora stati  fissati.