Non sono mancati i rappresentanti istituzionali, il sindaco Gubellini, i colleghi del comune di Bologna, della città metropolitana, della regione, il sindaco di Riccione Daniela Angelini, ma soprattutto non è mancato il calore degli abitanti che non sono riusciti a trattenere le lacrime, la commozione, la rabbia contro un destino crudele che ha portato via queste stupende ragazze dopo una serata vissuta all’insegna della spensieratezza e dell’allegria, come tutti gli adolescenti d’oggi.
Non è tempo di puntare il dito o di colpevolizzare nessuno. E’, piuttosto, il tempo del raccoglimento, della preghiera, del silenzio, dinnanzi alle 2 bare bianche con i nomi delle due ragazze incisi, poste una accanto all’altra, ricoperte dalla mamma, straziata dal dolore, di fiori, con sopra le loro foto.
In fin dei conti, tutta la chiesa è strapiena di fiori, bianchi e girasoli, perché pure e solari erano Giulia e Alessia, unite nella vita e nella morte… una morte alla quale non si troveranno mai tutte le risposte, in cui tanti rimarranno gli interrogativi.
Loro saranno per sempre giovani, in un’altra dimensione, ma sempre splendide, con la loro immacolata bellezza. Una comunità intera, stretta nel silenzio, deve purtroppo dar loro l’ultimo saluto terreno. Sono scene strazianti, che trafiggono il cuore come lame.
Nelle lacrime che rigano i volti degli amici, dei parenti, dei genitori, è racchiusa la cronaca di una tragedia consumatasi in pochi istanti, in cui non servono cinismi, esasperazioni, colpevolizzazioni. Giulia e Alessia sono in una terra nuova, quella che vediamo con gli occhi del cuore. Due figlie, volute, cresciute, amate, insieme in un ‘altra dimensione.