In questi anni si è parlato molto del caso di David Rossi, capo della comunicazione della banca Monte dei Paschi di Siena, che venne trovato senza vita sulla strada su cui si affacciava il suo ufficio presso Rocca Salimbeni. Le due inchieste più significative condotte sul caso avevano concluso che si trattasse di un gesto volontario, ma rimanevano molti punti oscuri da chiarire, come per esempio il fatto che tra le dodici telecamere installate, solo da una erano stati presi i video per tentare di appurare la dinamica dei fatti.
Tra i numerosi colpi di scena di questi anni ne è spuntato uno nel 2019 che si riteneva potesse rappresentare la svolta del caso. Giandavide De Pau, recluso in prigione per aver eliminato 3 prostitute a Roma nel novembre del 2022, avrebbe rivelato a due ufficiali di polizia di essere stato lui ad aver spinto David Rossi dalla finestra.
Parliamo di un personaggio profondamente invischiato con il mondo della criminalità, tanto da essere considerato il factotum del boss di camorra Michele Senese. A suscitare particolare scalpore è il fatto che la famiglia di David Rossi abbia appreso di questa presunta confessione solo nella giornata di ieri dal Corriere della Sera di Roma.
L’avvocato della famiglia Rossi, Carmelo Miceli, ha commentato così questa scottante rivelazione ai microfoni del Corriere: “La Procura di Siena avrà fatto le sue valutazioni, avranno fatto delle indagini ma noi non ne sappiamo niente. Ma stato notificato nulla. Domani (oggi, ndr) sarò lì per capirci di più. Mi pare di capire che non gli hanno creduto, altrimenti non capisco perché non si da seguito a queste dichiarazioni autoaccusanti”.
E poi aggiunge: “Sappiamo che a un mese dalla scomparsa di David questa persona si faceva fotografare in compagnia di Senese, un boss che controllava una batteria di calabresi“. Si ha a che fare in questo caso con l’ennesimo buco nero nelle indagini sullo strano decesso del responsabile delle comunicazioni di Mps, la cui fine ha lasciato molti interrogativi senza risposta.