Sonnifero nel caffè e poi il delitto, i figli confessano (2 / 2)

Due fratelli insospettabili hanno commesso il delitto del padre. Sono Andrea di Gennaro, 34 anni, personal trainer e il 42enne Michele di Gennaro, ingegnere , maniaco dell’ordine. Sono proprio loro ad aver confessato di aver tolto la vita al padre, il settantaduenne Antonio, dopo averlo stordito con un sonnifero che gli hanno somministrato in una  tazzina di caffè.

La confessione è arrivata di botto, come un fiume in piena, e si sono addentrati nei particolari che rendono lo scenario davvero macabro. L’uomo ha iniziato a barcollare, così lo hanno finito, soffocandolo con un cuscino. Non contenti, gli hanno avvolto tante buste di plastica al capo.

Come se non bastasse, deceduto, lo hanno collocato in una cassapanca, mettendola fuori al balcone di casa in attesa che il corpo. Perdesse liquidi, diventasse pur leggero, per poi trasportarlo definitivamente altrove. Sono questi tutti i dettagli agghiaccianti legati alla delitto. Il movente è uno solo, il denaro. I due figli hanno dichiarato ai carabinieri di aver tolto la vita al padre in quanto non ricevevano da lui alcun sostegno economico, sebbene avesse una pensione da ex insegnante di inglese, e la pensione di reversibilità della moglie, deceduta quattro anni prima.

 

Il settantaduenne da tempo viveva con la compagna Rosaria in via Sant’Elmo a Napoli, ma si recava nell’abitazione di Quarto normalmente. E’ stata la donna, non riuscendo a mettersi in contatto con il compagno, ad allertare i carabinieri che hanno fatto la macabra scoperta del corpo senza vita.

I figli avevano cercato di depistare le ricerche, dicendo a Rosaria che il padre era fuggito in Inghilterra per amore di un’altra donna con cui aveva una storia.  Eppure nulla di tutto questo era vero, in quanto Antonio si era persino comprato un vestito per il matrimonio di un amico che avrebbe dovuto indossare poche ore dopo.