Sofia e Francesco, cosa si sa e come sono morti (2 / 2)

I corpi rimasti intrappolati nella lamiere dell’auto, una Fiat 500, sulla quale viaggiavano, sono stati ritrovati stamattina, in una scarpata. È lì che è terminata la loro corsa, dopo una serata trascorsa in discoteca, a pochi minuti dall’abitazione di Sofia, sulla strada statale 450 che collega Affi a Castelnuovo. Di sicuro, essendo l’auto precipitata nel dirupo, completamente  nascosta dalla folta vegetazione, i tanti automobilisti che, per due giorni, hanno percorso il tratto autostradale, non avrebbero potuto vederla.

Stamattina, il ritrovamento dei corpi senza vita dei due giovani, le cui sorti sono state nel cuore degli italiani sin da quando di loro si sono perse le tracce, è stato effettuato da un addetto autostradale. È stato l’uomo ad allertare immediatamente i soccorsi che, giunti sul luogo, non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Sofia aveva con sé i documenti ed è stato più semplice identificarla, mentre per Francesco è stato necessario del tempo in più.

Sono stati la madre di Sofia e una sorella di Francesco a denunciarne la scomparsa, non vedendoli rientrare a casa. Le ricerche sono scattate immediatamente e si sono intensificate nelle ultime ore, avvalendosi di unità cinofile, droni, elicotteri, ma nessuno è riuscito ad avvistare l’auto, eccetto l’addetto autostradale, questa mattina, vanificando ogni speranza di poterli ritrovare in vita.

Al momento gli inquirenti non escludono nessuna pista anche se l’ipotesi dell’incidente autostradale è quella, ad oggi, più accreditata. Sofia era stata vista per l’ultima volta nella notte tra lunedì 17 e martedì 18 mentre si allontanava dalla discoteca “Amen” delle Torricelle, una località di Verona, in compagnia del coetaneo, che pare lavorasse come pizzaiolo nel capoluogo. I due ragazzi, quasi coetanei, si sarebbero dati appuntamento proprio in discoteca, in cui hanno trascorso la serata, per poi mettersi a bordo di una Fiat 500 bianca, targata 1AY4101 (Repubblica Ceca).

Sofia e Francesco, hanno successivamente fatto tappa a Peschiera, per accompagnare un coinquilino di lui, per poi dirigersi a Costermano, dove la 20enne viveva assieme ai suoi genitori. I loro telefoni cellulari risultavano spenti già quella notte o perché, proprio nella notte, a seguito della tragedia, sono andati distrutti o perché la batteria si era scaricata. Purtroppo il giallo di Sofia e Francesco è durato circa 48 ore, sino al tragico epilogo, giunto alle prime ore di questa mattina, gettando tutti gli italiani nello sconforto.