La causa principale dei crampi notturni è la vita sedentaria. Pensiamo, ad esempio, a chi trascorre molte ore seduto per motivi lavorativi, incollato allo schermo di un pc, seduto in ufficio per molte ore. Stessa cosa valere per gli studenti, per chi è costretto a causa di patologie a trascorrere grossa parte della giornata su una sedia. Anche chi fa lavori molto intensi, però, può avere crampi notturni, destandosi in preda a dolori lancinanti che non sa come fronteggiare, ragion per cui è importante che uno specialista possa far chiarezza.
In presenza di fenomeni di questo tipo, specie se ricorrenti, occorre non esitare ma correre subito ai ripari, consultando chi ha le competenze per poter intervenire, senza affidarsi a consigli diramati da chi non è del settore e potrebbe solo peggiorar il sintomo, facendoci perdere tempo prezioso che, invece, potremmo investire nel guarire da questo problema, in modo da poter vivere più serenamente la nostra esistenza. C’è chi, sui forum, in cui sempre più spesso ci si sfoga, si lamenta, esprimendo il proprio malessere non solo fisico ma anche psicologico legato a frequenti episodi di questo tipo nel cuore della notte. I muscoli che ne sono colpiti si contraggono e irrigidiscono per alcuni secondi o qualche minuto, per una o più volte durante la notte e questo va a compromettere l’andamento del riposo.
Anche il morbo di Parkinson o il diabete possono, infatti, provocare l’insorgenza dei crampi notturni. Proprio per questo, quindi, quando questi si presentano con molta insistenza è bene contattare il proprio medico curante e cercare di approfondire le ragioni che stanno alla base di un simile fastidio. I crampi possono essere legati a una carenza di sali minerali, provocata a sua volta da un’eccessiva sudorazione (iperidrosi) oppure da uno stato di disidratazione.
All’origine dei crampi notturni possono esserci, inoltre, disturbi della circolazione più o meno gravi che limitano l’afflusso ematico ai muscoli, quali aterosclerosi periferica, flebite, varici, trombosi venosa, fascite plantare e la tendinite, piedi piatti o posture scorrette; neuropatie periferiche o la sindrome delle gambe senza riposo, patologie epatiche o ormonali. Se le ragioni del fastidio sono delle patologie comunque severe come quelle summenzionate, solo ed esclusivamente lo specialista saprà indirizzarvi, dal momento che l’approccio può essere multidisciplinare, includendo farmaci, modifiche nello stile di vita e nelle abitudini alimentari. Per avere un po’ di sollievo potrete distendere le gambe in avanti e tirare verso di voi le punte dei piedi. Provateci e diteci se va un pochino meglio!