Sintomi infarto: ecco i campanelli d’allarme per le donne (2 / 2)

Alla conclusione che la donna viva sintomi di infarto del tutto specifici è giunto uno studio condotto da un team guidato da John Canto della Watson Clinic and Lakeland Regional Medical Center di Lakeland, Florida (negli Usa). Il lavoro ha preso in esame oltre un milione di americani in 1.000 ospedali ed è stato pubblicato sulla rivista scientifica “Journal of American Medical Association”.

Gli esperti si sono dunque concentrati sulla differenza nei sintomi nei pazienti più giovani, quelli “under 55”, e hanno rilevato il divario più consistente: il 42% delle donne non viene colpito da fitte al petto durante un infarto (negli uomini lo stesso valore si ferma invece al 30%). Risultato di questa differenza? Il 14% delle donne muore, contro il 10% degli uomini.

L’indagine medica ha confermato infatti che, in generale, gli uomini hanno più infarti delle donne, ma allo stesso tempo, queste hanno più probabilità di morirne al di sotto dei 55 anni d’età. E senza i segnali d’allarme tradizionali, c’è anche un maggior rischio di errori nella terapia.

Nel caso dell’arrivo di un infarto, i sintomi possono limitarsi ad una condizione di fitta diffusa alla schiena, alle mandibole o alla bocca dello stomaco, con nausea, stanchezza, senso di indigestione e vomito. Sintomi a cui normalmente non si dà troppo peso, pensando siano dovuti ad una banale influenza o a problemi di reflusso gastroesofageo.

Ma quando si parla di infarto nelle donne, tuttavia, si scopre che queste sono un po’ più propense degli uomini a sperimentare alcuni degli altri sintomi meno comuni dell’infarto, in particolare la mancanza di respiro, la nausea, il vomito e il mal di schiena o alla mandibola.

Pertanto, non appena si abbia il sentore che questi sintomi si stiano presentando, è bene allertare immediatamente i soccorsi sanitari; anche quando si percepiscono in maniera sfumata, l’infarto potrebbe comunque rivelarsi molto grave.

Riconoscere bene un infarto e trattarlo precocemente è essenziale. I pazienti senza fitte al petto tendono ad andare più tardi dal medico e ad essere trattati meno intensamente.

Riconoscere e capire i sintomi di un attacco cardiaco può salvare la vita di una donna

Secondo gli esperti, sono otto i campanelli d’allarme che occorre tenere sotto controllo:

  1. Dolore toracico: È il classico sintomo maschile che può essere un semplice disagio o diventare un forte risentimento in mezzo al petto, che inizia dietro lo sterno e può irradiarsi al braccio sinistro, ma anche a spalla e mascella. Tuttavia, per quanto riguarda le donne questo segnale d’allerta riguarda un caso su dieci nelle pazienti e quindi non è uno dei più comuni, secondo gli studi,
  1. Battito cardiaco accelerato o irregolare: Un battito rapido e irregolare, se non associato a forti emozioni, è sempre sintomo che qualcosa nel cuore non va. L’aritmia cardiaca può avere origine da diverse cause ma le principali, secondo gli esperti, sono l’infarto e la dilatazione del cuore causata da una pressione sanguigna troppo elevata. Se non viene curata, l’aritmia può provocare il decesso in modo istantaneo.
  1. Dolore a collo, spalle e schiena: possono sembrare dolori ossei dovuti per esempio all’osteoporosi, una patologia più femminile che maschile, ma in realtà, se associati a stanchezza e vertigini mascherano l’infarto. Nelle donne, la fitta alla schiena, in genere, non è una sensazione opprimente come quella che colpisce gli uomini, quindi di rado viene associato all’infarto.
  1. Indigestione: pesantezza, nausea e stomaco sottosopra possono sembrare dolori influenzali o legati al reflusso gastrico ma se associati a sudori freddi ed estrema stanchezza vogliono dire solo una cosa: infarto.
  1. Difficoltà a respirare: quando abbiamo a che fare con l’infarto sintomi legati alle difficoltà respiratorie sono tra i più comuni per le donne. Questa sensazione denota che la salute del cuore non è ottimale perché tende ad affaticarsi troppo in fretta senza motivo. Nella maggior parte dei casi è causato dalla completa o parziale occlusione di una o più coronarie.
  1. Tosse: tossire in modo persistente senza aver apparenti motivi per farlo è il segnale che nei polmoni si sono accumulati troppi fluidi. Se tossendo, si espellono delle macchie ematiche bisogna intervenire immediatamente chiamando il 118.
  1. Insolita stanchezza: un’eccessiva quanto insolita stanchezza generale non spiegabile con le quotidiane attività o il poco sonno. La stanchezza cronica, nelle donne, è una patologia frequente che può essere curata in modo naturale. Tuttavia, se anche le attività quotidiane cominciano a sembrarci eccessivamente pesanti, è il caso di intervenire preventivamente.
  1. Nausea e vertigini: quando si parla di infarto sintomi che possono destare preoccupazione sono sudori freddi e nausea correlati, accompagnati da sensazioni di vertigini. Purtroppo, questi segnali troppo spesso non vengono presi realmente in considerazione per diagnosticare un principio di infarto e quindi sottovalutati tanto dal paziente quanto dal medico.

Nel caso in cui uno o più di questi sintomi si presentino, un controllo dal medico di fiducia e se necessario dal cardiologo per un elettrocardiogramma toglie ogni dubbio.

Purtroppo, svariate volte i sintomi non sono così evidenti e si tende a ignorarli. Eppure, trattare un infarto il prima possibile significa salvarsi la vita, quindi prestiamo maggiormente attenzione al nostro cuore e allo stile di vita che conduciamo per non correre seri pericoli.