Sinner, il fisioterapista vuota il sacco sul caso doping (2 / 2)

Giacomo Naldi, ex massaggiatore di Jannik Sinner, è stato licenziato in seguito allo scandalo legato al Clostebol, la sostanza vietata trovata nel corpo del tennista italiano durante i controlli antidoping. Attualmente, è in corso un’inchiesta della WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) sui fatti, e Naldi ha espresso il suo dispiacere per la situazione, mantenendo però il silenzio fino alla conclusione dell’indagine.

Sono dispiaciuto come tutti, ma non posso dire altro perché purtroppo non è ancora finita“, ha dichiarato Naldi, lasciando intendere che ci sono aspetti della vicenda non ancora del tutto chiariti. Naldi ha sottolineato come l’opinione pubblica abbia percepito in modo distorto la storia, con molte persone pronte a incolparlo in maniera esclusiva per l’accaduto.

Tuttavia, ha chiarito che la sentenza dell’International Tennis Integrity Agency, che ha assolto Sinner, non attribuisce la responsabilità solo a lui. “Spero, prima o poi, di poter raccontare anch’io cosa è successo per dare un quadro generale“, ha aggiunto, ribadendo che chi ha letto la sentenza sa che le cose non sono andate come molti credono.

Ricordiamo che, secondo la versione dei fatti riportata dai legali di Sinner, sarebbe stato Naldi ad usare il Clostebol per se stesso per curare un taglio alla mano, per poi contaminare il tennista in seguito ad un massaggio. Nonostante tutto, Naldi ha mantenuto un rapporto cordiale con Sinner, confermando di aver ricevuto messaggi affettuosi dal tennista e dal suo team, in particolare quando è nata la figlia Letizia.

“Jannik è stato molto gentile“, ha raccontato, sottolineando che gli insulti e le critiche più dure sono arrivate attraverso i social media, dove l’immagine del massaggiatore è stata travisata. La differenza tra il sostegno ricevuto dalle persone che lo conoscono di persona e i giudizi frettolosi sui social è stata evidente. Attualmente, Naldi si è concentrato sulla sua attività professionale nel suo studio di Casalecchio di Reno, dove riceve molti sportivi dilettanti.