Simonetta, "L’ha rifatto": la notizia lascia senza parole (2 / 2)

 

 Antonio Pignataro, reo confesso dell’assassinio della 11enne Simonetta Lamberti,  è stato sottoposto agli arresti domiciliari, in quanto destinatario di una misura cautelare per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, eseguita dai militari dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli e Salerno. 

Pignataro, dopo aver scontato 30 anni di reclusione, è finito nuovamente in manette. Come fanpage.it ci fa sapere, l’uomo, che oggi ha 67 anni, appartiene ad un gruppo della malavita   attivo a Napoli, Salerno, Reggio Calabria e Salerno.

 Il capo dello stesso sarebbe Domenico Tamarisco.  Sono  sette gli altri indagati,  che hanno ricevuto  una ordinanza di custodia cautelare in penitenziario.

 Il reo confesso del delitto della piccola Simonetta, dunque, è nuovamente in manette.  Nessuno dimentica che la piccola è una vittima   innocente di un giro malavitoso che avrebbe dovuto colpire suo padre,  Alfonso Lamberti. Quest’ultimo era quasi arrivato a Cava quando la sua automobile venne affiancata da un altro veicolo da cui partirono diversi colpi.

L’uomo si salvò mentre per Simonetta, raggiunta da un colpo alla testa, non si potè far nulla.   Il 67enne, condannato a 30 anni nel 2014 con rito abbreviato, è stato scarcerato nel 2019 e sottoposto all’obbligo di dimora.   Nelle scorse ore, la notizia di un nuovo arresto che ci riporta nuovamente a ripercorrere quello che lui ha  messo in atto nel 1982.