Simone deceduto nell’alluvione, le parole strazianti del fratello Andrea (2 / 2)

Simone Farinelli, un giovane di 20 anni, ha perso la vita durante l’alluvione a Pianoro, Bologna, il 19 ottobre. Simone viaggiava in auto con il fratello maggiore Andrea, quando la loro vettura è stata travolta dalla piena del Rio Caurinziano. Mentre quest’ultimo è riuscito a salvarsi, Simone è rimasto intrappolato nell’auto e non ha potuto essere tratto in salvo nonostante i disperati tentativi del fratello.

“L’ho tenuto fino a che ho potuto, ma a un certo punto…a un centro punto ho perso la presa. E non l’ho più sentito“, ha raccontato Andrea rievocando quei momenti tremendi. La forza dell’acqua è stata inarrestabile, e nonostante gli sforzi, non ha potuto far nulla per salvare il fratello, ritrovato poi in via del Bosco.

I soccorsi sono arrivati in ritardo a causa delle difficili condizioni delle strade, e Andrea ha espresso il suo profondo senso di colpa per non essere riuscito a salvare il fratello. “Come farò a vivere sapendo di non essere riuscito a salvarlo?”, continua a chiedersi il povero Simone, che dovrà vivere con questo enorme peso, nonostante non abbia alcuna responsabilità per quanto accaduto.

I due fratelli stavano cercando di raggiungere la loro madre, che viveva nella zona più colpita dall’alluvione, per aiutarla a mettersi in salvo. Purtroppo, a poche centinaia di metri dalla destinazione, l’acqua li ha travolti, separando i due giovani e portando via Simone. Il corpo senza vita di Simone è stato ritrovato successivamente, mentre l’auto è stata trovata in una zona distante.

Simone, originario di Brescia ma residente a Ozzano Emilia, era iscritto al primo anno dell’Accademia di Belle Arti e aveva una disabilità uditiva. Era molto conosciuto e apprezzato nella comunità locale per il suo impegno sociale.