Gli esami sul corpo di Simona Cinà hanno rilevato delle circostanze ben precise. Innanzitutto c’è da dire che nel corpo della ragazza non sono state trovate tracce di sostanze stupefacenti, quindi decade l’ipotesi che qualcuno possa averle messo qualcosa nel bicchiere.
Gli esami sono stati eseguiti dall’equipe di medicina legale del Policlinico di Palermo, coordinata dal dottor Tommaso D’Anna, il medico che ha anche condotto l’autopsia. Nel corpo di Simona non sono state trovate tracce neanche di sostanze o stupefacenti sintetici, ma in compenso il referto spiega che Simona aveva nel corpo “elevate tracce di alcol”.
Molto probabilmente la ragazza durante la festa aveva bevuto ma non si sa se l’alcol sia l’effettiva causa del decesso della ragazza, non si spiegano infatti tante cose ovvero come mai la ragazza aveva tanta acqua nei polmoni, da qui l’ipotesi di decesso per annegamento, ma anche le vere cause del decesso.
Che Simona potesse avere avuto un malore improvviso è una ipotesi che gli inquirenti prendono in considerazione. Tra l’altro Simona era una ragazza sana che non beveva niente e ci teneva alla sua linea, lo stesso ex fidanzato aveva ravvisato come la ragazza non beveva mai alcol se non un po’ in situazioni di festa o compagnia, ma senza mai eccedere.
Ora si attende la relazione completa dei medici legali per fare luce su eventuali patologie rimaste silenti e che magari la ragazza poteva avere anche se la famiglia sostiene apertamente che la ragazza non ava nessuna patologia particolare. Vedremo cosa emergerà da questa situazione.