Francesca Evola, l’amica di Simona Cinà, intervistata da Repubblica, ha dichiarato: “Non può essere annegata. La piscina era bassa, toccavamo. E poi Simona era bravissima a nuotare”. Francesca era già rientrata a casa, lasciando Simona nel pieno del suo divertimento della festa di laurea, quando Simona ha perso la vita. E’ stata la madre a comunicarle la tremenda notizia della scomparsa, al suo risveglio.
Francesca non crede all’annegamento in quanto Simona “eccelleva in tutti gli sport”, oltre alla pallavolo che già praticava. Lei e la pallavolista si trovavano assieme al civico 20 di via Sant’Isidoro Monte a Bagheria, nel Palermitano, nella notte tra il 1° e il 2 agosto, dove hanno “ballato e giocato a palla in piscina tutta la notte”.
Intorno alle 3:20, Francesca è andata via perché sentiva freddo. Ha comunicato che stava rientrando a Simona che le ha risposto: “Va bene, tranquilla. Domani scendiamo a giocare al campo”. Questa è l’ultima immagine che lei ha di Simona in vita, ribadendo alla stampa che “stava benissimo”, e che nessuno ha ecceduto nel consumo di alcolici.
Intervistata da Repubblica, la Evola ha precisato che ” Quella sera tutti hanno bevuto, ma che “nessuno ha ecceduto con l’alcol” in quanto si trattava, aggiunge, di “una serata di divertimento sano“. La Procura di Termini Imerese ha messo nero su bianco che quasi al termine della festa di laurea, quando Francesca stava già rientrando a casa, il corpo esanime di Simona è stato trovato sul fondale della piscina “in un angolo distante scarsamente illuminato rispetto alla zona dove erano collocati il bar, la consolle musicale e i servizi igienici”.
Il decesso è stato registrato dai soccorritori alle 5 del mattino. Sarà l’esame autoptico a far chiarezza, una volta per tutte, sulla causa del decesso. Seguiranno aggiornamenti che saremo pronti a fornirvi.