Silvio Berlusconi, il dramma nella notte lascia tutti senza parole (2 / 2)

Mentre Silvio Berlusconi è tutt’oggi ricoverato al San Raffaele, dove viene  monitorato in quanto il suo quadro clinico è comunque delicato, nella mattinata di mercoledì 26 aprile, un uomo, definito dai media un mitomane, ha tentato di fare irruzione  nella villa del Cavaliere.  Parliamo della Villa San Martino ad Arcore, in provincia di Monza-Brianza. Si tratta di un 48enne che è finito in manette dopo il blitz all’interno della villa.  Stando alle prime notizie diramate a mezzo stampa, pare che l’uomo abbia provato ad entrare, gridando, riferendosi all’ex premier “È mio papà”.

Il 48enne è finito in manette ed è stato stato messo agli arresti domiciliari dopo il rito per direttissima. Ma non è tutto in quanto,  sempre dai media, apprendiamo che l’uomo che ha tentato di irrompere nella villa del Berlusca,  abbia  anche ignorato lo stop dei carabinieri. Il  tentativo del 48enne  è culminato in uno scontro fisico con i militari che lo hanno ammanettato.

I carabinieri, dopo averlo fermato,  hanno cercato di ricostruire la dinamica: pare che l’uomo  sia arrivato vicino alla villa con la sua automobile e che, una volta  sceso dalla vettura, una Bmw X2 nera,  si sia recato nella zona posteriore della residenza. L’uomo, si legge su ilgiorno.it, dovrà restare agli arresti domiciliari insieme alla mamma 80enne e alla sorella e riprendere le cure psichiatriche che ha interrotto.

Questo è quello che è stato deciso dal Tribunale di Monza, che ha convalidato l’arresto (per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali a un carabiniere) del 48enne della Bergamasca .  A distanza di diverse ore dall’accaduto, un duro colpo per il povero Silvio, già di per se provato dai problemi fisici,  siamo in grado di fornirvi più informazioni riguardo a colui che ha tentato di irrompere in Villa San Martino.

Sempre su ilgiorno.it  è riportato che il 48enne, già nel 2018.  aveva cercato di entrare sempre ad Arcore, sostenendo di volersi accertare che fosse garantita la sicurezza del presidente di Forza Italia e che in un’altra occasione ha sostenuto di appartenere ai servizi segreti. E’ stato accertato che l’uomo è stato in cura per problemi psichiatrici. L’uomo, davanti al giudice, ha detto di essere un consulente gestionale domiciliato a Bergamo, ma poi si è avvalso della facoltà di non rispondere in merito alle accuse contestate. Ovviamente continueremo a seguire il caso.