Sigarette, la pessima notizia per chi fuma (2 / 2)

Dal 15 febbraio di quest’anno, i fumatori incalliti, coloro che non riescono a smettere di fumare, hanno già notato l’aumento di 20 centesimi al pacchetto, formato da 20 sigarette e questo era stato previsto, per dovere d’informazione, dalla legge approvata il 29 dicembre 2022, che stabilisce una crescita graduale dei prezzi di vendita.

A partire dal 2024 e del 2025, per coloro che fumano sono arrivo altre bruttissime notizie, dal momento  ci saranno ulteriori aumenti, seppur graduali e coloro che hanno appreso la notizia sono rimasti di sasso, iniziando a lamentarsi via social. A fare il punto della situazione, parlando proprio della gradualità dell’introduzione di questi aumenti, è Emanuele Marinoni, presidente della Federazione italiana tabaccai della provincia di Milano che, a mezzo stampa, ha dichiarato: “solitamente i produttori adeguano i prezzi entro due-tre settimane, in maniera differenziata a seconda delle diverse marche”

I rincari riguardano tutti i prodotti legati al tabacco, per cui non solo le sigarette, ma anche sigari, tabacco da fiuto, trinciati per pipa e sigarette, prodotti da inalazione senza combustione. Marinoni ha parlato anche degli effetti che, a suo avviso, avranno tali rincari, duplici sulla base delle sue riflessioni: “Da una parte caleranno le vendite, che oggi rappresentano comunque il 40-60 per cento dei ricavi delle tabaccherie. Dall’altra i clienti cambieranno abitudini di consumo, spostandosi su altre marche oppure passando dalle sigarette a un altro tipo di prodotto”.

Come viene determinato il costo di un pacchetto di sigarette? Ve lo siete mai chiesti? Al produttore va circa il 15%  mentre il 10 % va al venditore. Allo Stato, invece, resta un’altra parte, frutto della somma di 3 componenti: l’Iva al 22 %,, un’accisa mobile pari al 49,5 % e, infine, di una seconda accisa fissa pari a 28,00 euro ogni 1.000 sigarette. Nei prossimi due anni, dunque nel 2024 e 2025, aumenterà proprio l’ accisa fissa, che passerà a 28,20 euro dal 2024 a  28,70 dal 2025.

Entro due anni lo Stato la somma dell’Iva e delle accise sarà pari al 78 % del prezzo di vendita delle sigarette, per cui, in parole molto più semplici, sulla  vendita di un pacchetto di sigarette da 5 euro, nelle casse statali finiranno  3,90 euro. Sulla base degli ultimi dati Istat, un quinto della popolazione italiana è fumatrice e chissà che questi nuovi aumenti non possano finalmente far smettere di fumare, dal momento che la pessima abitudine porta 8 milioni di decessi annuali.