“Si è suicidato”: Morgan, il tragico annuncio in diretta Tv (2 / 2)

Lo vediamo spesso con il suo stile eccentrico, con gli occhi pieni di matita nera, lo smalto, i capelli tinti, dal rosa al platino, ma dietro l’artista ribelle, appassionato di musica sin da quando aveva solo 6 anni, si nasconde un uomo, oggi 49enne, segnato per sempre, in modo indelebile, da un terribile lutto.

Proprio mentre era concorrente di Ballando con le stelle, decise di fare delle clamorose confessioni che lasciarono senza parole i telespettatori, facendo ricredere molti di loro. Marco, che ha una sensibilità rara, disse: “Da subito mia madre ha capito che quando c’era la musica mi ipnotizzavo. Poteva parcheggiarmi ovunque, io con la musica stavo nel mio mondo. Il mondo dei bambini che amano giocare, che poi si trovano in un mondo pieno di regole, in un mondo sempre uguale. Io sentivo che il mio mondo era diverso, un mondo diverso da quello che mi si era offerto e allora mi sono costruito un mondo di musica”.

Un racconto affidato ai ricordi in cui la musica ha rappresentato il porto sicuro; quel rifugio in cui si sentiva protetto dalle cose brutte della vita ed è stato lui stesso a volerne parlare, dinnanzi alle telecamere, a dimostrazione di come sia dura, a distanza di così tanti anni, portarsi addosso una ferita che non si rimarginerà mai. Così si è lasciato andare alla dolorosa morte del padre; improvvisa, prematura, non naturale.

 Queste le sue parole: “Nella mia vita è capitato un dramma, mio padre si tolse la vita per la depressione. L’ho perdonato, ma non quando avevo quindici anni”. Un racconto straziante, quello del cantautore che, con enorme fatica, è riuscito a trattenere le lacrime, parlando del suicidio del padre e di come ha affrontato quella devastante perdita. “Ho dovuto attraversare il lutto, per un padre che era buono. C’è stata la musica, che mio padre amava. Ma ha lasciato me e mia sorella in una tristezza che non meritavamo. Eravamo bellissimi”, ha aggiunto, rimarcando quanto la musica sia stata la sua migliore terapia.

La musica, che ha definito grande metafora della vita, gli è servita ad affrontare l’anaffettività del mondo, seppur nella consapevolezza che non possa curare chi non è capace di provare sentimenti. E poi tantissime belle parole per i suoi genitori, per la famiglia, del perdono nei confronti di chi ci ha messi al mondo, superando i disaccordi. La famiglia per Morgan? Tre note. Infine, tornando al suicidio del padre, il cantautore ha chiosato: “Quando capita un lutto in una famiglia ci si può stringere nella malinconia. Perché le famiglie malinconiche hanno una complicità diversa e allora a quel punto si comincia ad essere unici”.