“Si è sparata un colpo in testa, è morta”. Il triste annuncio (2 / 2)

Probabilmente questo è ciò che si starà chiedendo una talentuosa attrice statunitense, ex modella e attivista, classe 1968. Ashley Judd, che ha raggiunto il successo grazie a ruoli in thriller seguitissimi tra cui Il Collezionista, Colpevole d’innocenza e High Crimes, è devastata per il decesso della madre, la cantante Naomi Judd, icona country statunitense.

La donna è venuta a mancare lo scorso aprile e il caso, in queste ore, è tornato nuovamente sotto i riflettori per la divulgazione dei risultati dell’esame autoptico che ha chiarito le cause della morte. Naomi Judd si è suicidata e prima di compiere il gesto estremo, ha lasciato un biglietto per le figlie, Wynonna e Ashley.

I tanto attesi risultati dell’autopsia sul corpo della donna sono stati diffusi dal medico legale venerdì 26 agosto. Nel fascicolo di documenti riguardanti la cantante, si legge che soffriva d’ansia, di depressione e aveva un disturbo bipolare. A provocarne il decesso, una ferita d’arma da fuoco alla testa. La Judd si sarebbe sparata un colpo in testa, dunque. La famiglia, dopo aver appreso quanto accaduto, ha chiesto che venga rispettata la loro privacy, in questi mesi che verranno, caratterizzati da un dolore devastante come quello della perdita improvvisa di un genitore.

In realtà, già nei mesi scorsi, era stata la stessa attrice, colei che per prima ha ritrovato il cadavere della madre, a comunicare ai suoi followers e al mondo intero cosa è accaduto, scrivendo un post molto forte: “Questa è la parte che più mi mette a disagio condividere, ma capisco che siamo in una posizione in cui se non dovessimo dirlo noi, lo farebbe comunque qualcun altro”. L’esame autoptico è servito a confermare, in modo definitivo, l’immane tragedia.

La Judd ha ricostruito quel terribile giorno, dicendo che, anche quando è avvenuto il dramma, si era recata a trovare la madre, come faceva di solito. La donna le ha chiesto di restare con lei e l’attrice le ha risposto di si. Salita al piano superiore per informare la madre dell’arrivo di un suo grande amico, l’ha trovata esanime. Una scoperta atroce, devastante, traumatica, ripercorsa attraverso ricordi dettagliati di quel maledetto giorno d’aprile.