Si è addormentata con il mal di testa e non si è mai più svegliata (2 / 2)

Lei aveva 21 anni e si chiamava Jessica Cain. Parlo al passato, in quanto Jessica, da più di un anno, non fa più parte della dimensione terrena. Una vita serena la sua, all’interno di una villetta di Gateshead, in Inghilterra, in cui viveva con la madre, il compagno della donna e la sua adorata cagnolina Lily. Un’armonia distrutta da una tragedia di cui si è tanto discusso nella comunità, che è rimbalzata oltreoceano.

Jessica è stata rinvenuta cadavere il 14 ottobre 2021. A fare la macabra scoperta, sua madre, che è andata a svegliarla, come faceva tutti i giorni, prima di recarsi a lavoro. Quel giorno, però, la routine è stata interrotta definitivamente in quanto la 21enne si è addormentata per sempre.

Ma cosa è accaduto a Jessica? Stando al racconto della madre, la sera precedente, quella del 13 ottobre, la ragazza ha accusato un forte mal di testa. Così la donna le ha consigliato di andarsi a riposare. Ma da quel sonno non si è mai più risvegliata. La madre, nel ritrovarla esanime, in preda alla disperazione, ha immediatamente chiamato l’ambulanza che è arrivata tempestivamente presso l’abitazione.

I soccorritori, però, non hanno potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso della 21enne. Cinque giorni dopo, i genitori hanno scoperto, dai medici, che la causa del decesso era stata una meningite e che comunque non si sarebbe potuto far nulla per sottrarla da quel tragico destino. Restano i ricordi agghiaccianti di quella maledetta sera in cui ha visto la sua “bambina” viva. Si sentiva stanca, Jessica, per via di quel forte mal di testa. Aveva seguito i consigli della madre, andandosene a letto alle 19:00.

Si era alzata dopo un po’, dicendo ai genitori che si sarebbe recata da un medico se la cefalea non le fosse passata. Ma non ha avuto il tempo di farlo perché quel malessere, catalogato come comune e diffuso, in realtà, sottendeva una meningite in corso che non le ha lasciato scampo durante la notte. Mamma Sheila ha deciso di lanciare un appello a tutti i genitori che avranno modo di leggere la storia devastante che l’ha colpita, affinché anche il più banale disturbo, se non passa, venga approfondito, grazie ad uno specialista, senza ricorrere ad autodiagnosi o a cure fai da te. “Mia figlia era un angelo. Era bella e solare. Amava uscire e divertirsi. Stava vivendo al massimo la sua vita”. Queste le parole di una madre orfana.