Sharon Verzeni, la testimonianza da brividi: cos’è stata l’ultima cosa che ha fatto (2 / 2)

Cosa è successo nella notte tra il 29 e il 30 luglio? Preziosa è la testimonianza di  una persona che ha visto il delitto. Queste le sue parole, come riportate da fanpage.it, nostra fonte di riferimento per la stesura del pezzo, che ha sentito gridare la 33enne, aggiungendo: “Ma quando mi sono affacciata, purtroppo ho visto soltanto lei. Non ho visto biciclette, né uomini scappare a piedi. In direzione della piazza ho la visuale coperta dagli alberi mai potati del cortile. Avrei potuto forse notare qualcuno se fosse scappato nella direzione opposta, non c’era nessuno”.

Chi ha colpito Sharon  con sicurezza sul torace,  è fuggito nel nulla, ragion per cui ci si chiede se abbia pianificato tutto nei minimi dettagli.  La testimone, come riportato da fanpage.it che a sua volta riprende il suo racconto dal Corriere della Sera, è una donna di 59 anni che, quella maledetta notte, stava guardando la tv in salotto con il figlio a basso volume, con le finestre aperte a causa del caldo.  Tutto ad un tratto, ha sentito gridare aiuto, cui è seguita una pausa, per poi riprendere nuovamente a gridare.

La donna ha visto Sharon barcollare e cadere,  dopo aver allertato i soccorsi.  A chiamarli è stata anche una giovane coppia di fidanzatini a bordo di una Lancia Y bianca e poco dopo  soccorrere la 33enne è arrivato un carabiniere che le ha gridato di non mollare.

” Chiamati i soccorsi, contavamo i minuti, sembrava che l’ambulanza non arrivasse mai”. Sono le parole aggiuntive della testimonianza. Tutto ciò, naturalmente, è al vaglio degli inquirenti  che non stanno tralasciando nessuna pista per risolvere il giallo del decesso di Sharon . Le indagini, con le deposizioni e la collaborazione del fidanzato di Sharon, Sergio Ruocco, procedono senza sosta.

Ruocco, lo ricordiamo, fa avanti e indietro dalla caserma come  “persona informata dei fatti”.  L’uomo, con il quale la 33enne conviveva e suo compagno da 13 anni, ha dichiarato: “”Succede tutti i giorni: vado e vengo dalla caserma. Anche domani sarò là. Perché? Me lo spiegheranno domani”.