Mentre gli inquirenti stanno esaminando i contenuti dei cellulari della povera Sharon Verzeni e del compagno Sergio Ruocco che dormiva quando lei è stata raggiunta in strada da diverse coltellate, il femminicidio della 33enne potrebbe, forse, essere arrivato ad una svolta.
Se le indagini proseguono senza sosta, l’obiettivo è quello di capire chi è per quale motivo possa aver fatto del male alla 33enne che, da un anno, lavorava come barista. La vita della donna appare molto lineare, in quanto si barcamenava tra casa, lavoro e compagno, con il quale conviveva a Terno d’Isola da tre anni.
Dalle testimonianze dei colleghi, Sharon era una giovane donna dai modi gentili, riservata, sempre protesa ad aiutare l’altro, senza grilli per la testa e con una vita sociale non esagerata. Amava leggere, prendendo in prestito libri che leggeva, alla biblioteca di Terno.
Da diverso tempo, su consiglio della dietologa, faceva delle passeggiate per dimagrire un pochino ed è proprio in una delle sue passeggiate al fresco, che in quella maledetta notte non ha fatto con il compagno, come spesso faceva, che ha trovato la morte. Ora però parrebbe esserci una svolta: una donna potrebbe aver visto per prima la povera Sharon a terra a Terno d’Isola, in via Castegnate, nel Bergamasco.
Si tratta di un’automobilista che è passata proprio a mezzanotte e cinquanta in via Castegnate. Sulla base del racconto della donna, dopo aver visto Sharon a terra, si è impaurita. Ha pensato inizialmente ad una sbandata e ha proseguito con la sua auto per poi tornare indietro. A quel punto, però, c’era già un’altra coppia di automobilisti che prestava soccorso alla Verzeni. La donna non avrebbe notato persone sospette allontanarsi.