Sharon, la confessione lascia tutti senza parole: perché l’ha fatto (2 / 2)

Il 31enne che è stato fermato è nato in Nord Africa, ma ha da sempre cittadinanza italiana. Quest’ultimo risponde al nome di Moussa Sangare. Sarebbe stato proprio lui a colpire Sharon la notte tra il 29 e il 20 luglio scorsi e dinanzi agli inquirenti in queste ore ha confessato.

Le telecamere non hanno ripreso Moussa mentre faceva del male alla Verzeni ma solo in bicicletta. Gli inquirenti hanno avuto da subito il sospetto che questa persona potesse in qualche modo avere a che fare con quanto accaduto a Sharon e si sono messi sulle sue tracce.

Tra l’altro gli inquirenti avevano già dichiarato come si fosse vicini alla svolta nelle indagini. Il sindaco aveva anche fatto chiudere alcune strade attorno al luogo del misfatto in modo da reperire altri elementi utili alle indagini.

“Ho avuto un raptus improvviso” – così ha spiegato l’uomo fermato in queste ore e posto in stato di arresto. Ma è subito dopo che Moussa ha fatto la dichiarazione che nessuno si sarebbe aspettato e che se vogliamo fa diventare questa storia ancora più assurda.

“Non so spiegare perché sia successo, l’ho vista e l’ho uccisa” – così ha detto dinanzi agli inquirenti l’indagato. Il soggetto è stato individuato in un’abitazione nel bergamasco e gli inquirenti erano su di lui già da diversi giorni. Si aspettava di sapere solo dove abitasse per prelevarlo e interrogarlo.

La confessione è avvenuta quasi subito dopo essere stato messo sotto torchio dagli investigatori. “Abbiamo delle ragioni per essere moderatamente ottimisti di arrivare in tempi non lunghi alla soluzione del caso, ma in questo momento, vi prego, lasciateci lavorare in pace” – così aveva detto la procuratrice Maria Cristina Rota.