Sgarbi, è successo ad Evelina dopo l’udienza per il tutore legale al padre (2 / 2)

A Roma,  tra le aule del palazzo di Giustizia,   è stata fatta l’udienza  relativa la richiesta, da parte di Evelina Sgarbi, di un tutore legale o amministratore di sostegno per il padre, il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi, le cui condizioni di salute sono molto delicate da tempo.

Si tratta di  un provvedimento volto a tutelare le sue volontà e il suo patrimonio A udienza appena conclusa,    fuori al palazzo di Giustizia, improvvisamente e inaspettatamente, si è levato un coro di voci che gridavano: «vergogna, vergogna» nei confronti di Evelina Sgarbi.

La figlia viene raccontata isolata rispetto al resto della famiglia, che invece è compatta intorno al critico d’arte. Kozeta Hajdini, mamma di Alba Sgarbi intervistata da Vita in diretta, ha dichiarato: «Sabrina è una donna che gli è sempre stata accanto, giorno e notte. Merita di essere sua moglie. I figli devono stare zitti, Alba ama suo padre e non lo fa per i soldi. Ha seguito molti giorni dietro di lui. Evelina, non capisce cosa è la depressione che non è pazzia. Si sta riprendendo».

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E’ stato detto  che in aula Alba ha chiesto a Evelina perché ha fatto questo al padre. Barbara Alberti,  ospite  nello studio de La  Vita in Diretta ha commentato: «Una tortura e un oltraggio, sembra quasi una vendetta contro il genio. Essere esaminato per vedere se è in grado di intendere o di volere. Io non riuscirei a parlare, trascinata da suo figlio che sicuramente lo fa per il suo bene».

La contestazione subita da Evelina Alba Sgarbi fuori dal tribunale,  dopo testimonia la tensione che circonda le sorti legali del padre e le dinamiche interne alla famiglia.