Sergio Ruocco, la confessione del compagno di Sharon Verzeni (2 / 2)

Sergio Ruocco, il compagno di Sharon Verzeni, ha espresso speranza che i carabinieri trovino presto il killer della sua compagna, dichiarando di non poter offrire ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite. Ruocco non è indagato e ha vissuto nella casa dei genitori di Sharon da quando è avvenuto il delitto.

“Spero che i carabinieri trovino alla svelta l’assassino: noi non possiamo aiutarli più di tanto. Quello che sappiamo l’abbiamo già detto. Non penso comunque sia una persona che noi conosciamo”, ha dichiarato l’uomo ai microfoni dei giornalisti

Gli investigatori stanno valutando la versione secondo cui Sharon sarebbe uscita per una semplice passeggiata, ma alcune incongruenze, come l’orario tardo e l’abbigliamento non adatto, suscitano dubbi. Anche i genitori di Sharon e lo stesso Ruocco non erano a conoscenza delle passeggiate notturne di Sharon.

Tuttavia, finora, non ci sono prove che Sharon avesse un appuntamento quella sera. Intanto, il compagno di Sharon aggiunge di aver detto tutto quello che sa: “Spero che i carabinieri trovino presto il colpevole ma noi non possiamo dare più di tanto una mano. Quello che sappiamo lo abbiamo già detto”.

Gli investigatori sospettano però che possano esserci state tensioni nella coppia, nonostante il loro rapporto fosse apparso solido. Tuttavia, non ci sono prove che la sera del delitto Sharon fosse uscita per incontrare qualcuno, come confermato dalle telecamere e dai messaggi sul suo cellulare. Quando i giornalisti hanno chiesto a Sergio Ruocco cosa penserebbe se il killer fosse una persona conosciuta, è intervenuto Bruno, il padre di Sharon, dicendo che sarebbe peggio, ma che non credono sia così.