Dopo il femminicidio di Sharon Verzeni, il primo ad essere interrogato è stato il compagno Sergio Ruocco. Il 37enne, che ha un alibi confermato dalle telecamere di sorveglianza, è stato sentito più volte dagli inquirenti. Ruocco ha spiegato che quella notte era a letto e non si era accorto che Sharon era uscita di casa per la sua consueta passeggiata.
Spesso e volentieri, la coppia era solita uscire di casa insieme per la passeggiata serale, ma questa volta la 33enne si è mossa da casa da sola a tarda serata, quando il compagno dormiva. L’alibi di Ruocco è stato confermato dalle telecamere di sorveglianza che mostrano solo Sharon uscire di casa quella sera.
Conosciuto da tutti come un uomo riservato e benvoluto, ha vissuto una relazione di 16 anni con Sharon, culminata in una convivenza di tre anni e piani futuri di matrimonio e figli. La famiglia di Sharon, compreso il padre Bruno Verzeni, ha espresso fiducia nell’innocenza di Ruocco, definendolo “un ragazzo splendido“.
In queste ore, il 37enne è stato convocato nuovamente in caserma per notifiche legate alle indagini, durante le quali sono stati sequestrati computer e telefoni della coppia. “Io purtroppo non mi sono reso conto di niente”, ha ribadito Ruocco.
L’ipotesi più attendibile formulata sinora, ipotizza che Sharon possa aver incontrato una persona di sua conoscenza. Destano sospetti, in particolare, le conoscenze della 33enne nell’ambito Scientology, la famosa setta alla quale si era avvicinata nell’ultimo periodo.