“Quando sarai piccola” , il brano portato sul palco da Simone Cristicchi, è decisamente forte, profondo ma anche divisivo. C’è chi lo ha apprezzato e chi no, c’è chi lo ha acclamato con un’enorme standing ovation e chi, al contrario, non lo ha sopportato.
Come noto, il testo parla di un argomento forte, l’Alzheimer, patologia degenerativa con cui Simone ha avuto indirettamente a che fare, in quanto ha colpito sua madre. Selvaggia Lucarelli, esprimendosi circa l’interpretazione di Cristicchi, ritiene che abbia “romanticizzato troppo la malattia”.
A quel punto, il big ha deciso di rompere il silenzio e lo ha fatto in piena diretta tv, in collegamento con “La Volta Buona”, dichiarando: “La mia è una canzone più spirituale” per poi precisare: “Non vuole essere una cartella clinica o raccontare di una patologia, ma è il flusso, il ciclo della vita che si trasforma. Noi, di fronte a questa trasformazione, non possiamo che assistere, accettare o meno questa cosa. Con la poesia, con questo piccolo racconto di quotidianità, ho voluto raccontare una cosa più universale.
Un Cristicchi duro, quello cui abbiamo assistito in diretta tv, che ha messo in chiaro cosa il testo rappresenta per lui, prendendo le distanze dall’affermazione di Selvaggia Lucarelli. Non sono mancate frecciatine anche verso Amadeus. Aveva già proposto il suo brano proprio a lui, che lo aveva scartato. Quest’anno, invece, Carlo Conti lo ha scelto e non sembra avere rabbia, pur aggiungendo: ” Anzi, ringrazio Amadeus per non averla scelta: nei suoi Festival sarei stato a disagio e fuori luogo”.
Oltre che verso Selvaggia, Cristicchi non ha risparmiato di togliersi dei sassolini dalla scarpa anche verso la giornalista ma del resto, si sa, il Festival di Sanremo è sempre stato caratterizzato da polemiche e punti di vista discordanti. La musica è soggettiva, quindi anche le performances, possono piacere o meno, vero?