Sebastiano ammette tutto su Liliana Resinovich, la confessione: “Ho mentito” (2 / 2)

Sebastiano Visintin ex fotoreporter di cronaca nera che, per diversi anni, ha lavorato al servizio di alcune testate giornalistiche, andato in pensione ha trasformato il suo hobby in un vero e proprio lavoro, contribuendo ai bilanci familiari, dopo un periodo lungo in assenza di occupazione. E’ a lui che i supermercati e le pescherie affidano lame e coltelli affinché, nel suo laboratorio di Settefontane, li renda più affilati. Ora che siamo venuti a conoscenza della perizia sulla scomparsa e la morte di Liliana Resinovich, la situazione, invece che migliorare, è ancora più animata. Secondo la perizia, Lilly sarebbe morta alcune decine di ore prima che il suo cadavere venisse ritrovato. Eppure era scomparsa settimane prima, esattamente dal 14 dicembre 2021 quando era uscita dall’abitazione in cui viveva col marito, per recarsi a sbrigare delle commissioni.

Liliana è stata ripresa da alcune telecamere di videosorveglianza e avrebbe detto a Claudio Sterpin, quello che i giornali di cronaca hanno sempre definito suo amante, di doversi recare in un negozio di telefonia. Quel che è certo è che in questo negozio non sarebbe mai giunta. Inquadrata da alcune telecamere di sorveglianza, avrebbe detto al sedicente amante Claudio Sterpin di doversi recare in un negozio di telefonia. Dove però non sarebbe mai arrivata.

A fine gennaio, le forze dell’ordine, nella casa di Liliana, hanno sequestrato un portachiavi a forma di cuore, in un ripiamo basso dell’armadio, tra le borse e dentro una scatola. Ad oggi non sappiamo quale porta aprisse quella chiave. Questo resta ancora uno dei tanti misteri attorno alla morte della 63enne triestina. Ad occuparsi del suo caso, è stato Quarto Grado che, da anni, si occupa di scottanti casi di cronaca, alcuni ancora dei veri e propri gialli, proprio come lo è quello di Lilly.

Un inviato del programma in onda su Rete 4 il venerdì sera, ha visitato la vecchia casa di Roiano, in cui Liliana ha abitato. Un appartamento completamente vuoto, in cui la dirimpettaia, nel periodo che va dal 14 dicembre 2021 al 5 gennaio 2022, ossia dalla scomparsa al ritrovamento del cadavere della Resinovich, non ha sentito alcun rumore sospetto. La vicina ha anche aggiunto di essere andata a controllare personalmente, constatando che la porta era chiusa. Lilly, dunque, dov’è stata in tutto quel tempo? Sulla base delle indagini, aperte per suicidio e per sequestro di persona, la perizia aprirebbe a due ipotesi differenti: o Lilly si è suicidata dopo essersi rifugiata in qualche luogo ancora sconosciuto per quasi tre settimane, oppure è stata sequestrata e tenuta prigioniera per quel tempo.

I giorni seguenti all’avvio delle indagini, il marito di Liliana, Sebastiano Visintin aveva raccontato a Quarto Grado che nella loro casa non trovava alcuni oggetti: delle borse, un salvadanaio con monete da 1 e 2 euro che Lilly collezionava dal momento del cambio di moneta dalla lira, un costume tirolese. In quell’occasione, c’è un particolare che l’ex fotografo rivelò e che oggi acquista importanza. Visintin aveva parlato di 7mila euro in contanti; una cifra importante che mancava all’appello. Oggi è arrivata una clamorosa smentita. Ancora una volta, a Quarto Grado, Visintin, riguardo a quella notevole somma, ha dichiarato: “Ho sparato cifre a caso perché ero inc…”, giustificando la sua bugia, con l’ira che gli era scattata per la curiosità di Claudio Sterpin per la sua situazione economica. All’appello mancano borse e costume tradizionale tirolese ma quel che è certo è che non manca quell’importante cifra.