Troppi sono i dubbi che ruotano dietro la morte della 63enne triestina Liliana Resinovich. Il suo è un caso complesso che, di volta in volta, si infittisce di importanti tasselli.
Liliana si sarebbe allontanata dalla sua abitazione il 14 dicembre 2021 e la speranza di ritrovarla è sempre stata viva, in tutti coloro che volevano bene a Lilly, sino a quando, il 5 gennaio 2022, il suo corpo senza vita è stato ritrovato nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste.
Liliana aveva 2 sacchetti di plastica trasparente, uno dentro l’altro, intorno alla testa, non troppo stretti alla gola, con il corpo racchiuso in grandi sacchi della spazzatura, uno infilato dall’alto e uno dal basso, mentre il cadavere era rannicchiato, con le braccia incrociate al petto.
Quel che, ad oggi, sappiamo, è che la donna è deceduta per “morte asfittica tipo spazio confinato (plastic bag suffocation), senza importanti legature o emorragie presenti al collo” e il decesso risalirebbe a 48-60 ore circa prima del rinvenimento del cadavere stesso”.
In tutta questa tragica storia, costellata di punti interrogativi, c’è una figura che ha da sempre incuriosito i telespettatori, dato che la morte della Resinovich ha destato un forte clamore mediatico. Parliamo del marito, il 72enne Sebastiano Visintin .