Le scuole sono oggetto di discussioni anche molto accese e di polemiche, specie quando l’istruzione deve fare i conti con la religiose. Ricordate tutti la storia del crocefisso che doveva o meno essere affisso in classe? E quella in cui c’è chi vuole fare i presepi e le rappresentazioni natalizie e chi, invece, le ritiene lesive degli alunni che non professano la religione cattolica?
Questi problemi ora, passano in secondo piano, alla luce di quanto accadrà l‘istituto comprensivo Iqbal Masih di Pioltello, in cui il 4’% degli studenti che lo popolano è formato da musulmani, ragion per cui il 10 aprile, proprio per celebrare la fine del Ramadan, si è stabilito che tutto il plesso scolastico resti chiuso. Uno stop alle lezioni, insomma.
Dal momento che quasi metà dei frequentanti, essendo di fede musulmana, non si sarebbe recato a scuola, il consiglio di istituto, all’unanimità, ha optato per la chiusura. Lo stesso dirigente dell’istituto scolastico, Alessandro Fanfoni, intervistato da Il Fatto Quotidiano, ha dichiarato: “Questa festa è per molti di loro una tradizione, tra l’altro spesso condivisa anche dai compagni di classe italiani che partecipano per condividere. Spero che a nessuno venga in mente di politicizzare questa decisione presa dal consiglio d’istituto, anticipando di un giorno l’inizio delle lezioni per garantire a tutti gli stessi diritti”.
Se a livello di istituto, la decisione della chiusura è stata approvata all’unanimità, a seguito della stessa si è innescata una vera e propria bufera che coinvolge il mondo politico. Silvia Sardone, eurodeputato della Lega, ad esempio, l’ha ritenuta “particolarmente rilevante”, in quanto ” segna un precedente”, essendo probabilmente la prima volta in Italia che una scuola venga chiusa per il Ramadan. Se per i dirigenti scolastici questa scelta aiuta l’inclusione, la politica, al contrario, la vede come un pericoloso arretramento sulla identità nazionale.
La Sardone ritiene che lo stop alle lezioni che non rispecchia le tradizioni italiane, non fa altro che rafforzare il processo di islamizzazione che si diffonde con forza in tutta Europa. L’Unione delle comunità islamiche d’Italia ha chiesto che le feste islamiche venissero inserite nel calendario scolastico ma questo, dice l’eurodeputata della Lega, è “inaccettabile”, specie se sta avvenendo in concomitanza con l’ occultamento dei simboli cristiani. E voi, cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti.