I furbetti, in quel di Milano, utilizzando del nastro adesivo o una pennellata di vernice nera sulla targa, hanno trasformato in poco tempo una lettera in un’altra. E’ facile, con questo espediente, passare dalla C alla G, dalla E alla F, lettere che si assomigliano.
La polizia locale, in un solo anno, dal 2023 al 2024, ha colto in fragranza 50 furbetti, che sono stati denunciati per «utilizzo di targa alterata», impiegando un codice di immatricolazione completamente inesistente oppure perfettamente identico a quello di un altro cittadino.
Il Codice penale prevede per questo tipo di truffa pene pesantissime, in particolare una reclusione da 6 mesi ai 3 anni, col rimborso delle multe al Comune e, potenzialmente, la confisca del veicolo. Un uomo, ad esempio, ha commesso 100 infrazioni, dotandosi di una targa manipolata ad hoc.
Quello che ha dovuto pagare? 8mila euro di danni patrimoniali per cui massima attenzione. I furbetti si sono perfezionati al punto da acquistare una targa fabbricata ex novo, e identica all’originale, sul web.
Le sanzioni, per questo tipo di reati, sono gravissime. Non è un caso che la polizia stradale di Milano, ai famosi 50 furbetti delle targhe, abbia confiscato la vettura a ben 30 . Al peggio non c’è limite, e a dircelo sono le forze dell’ordine, in quanto quattro giovani, di età compresa tra i 25 e i 30 anni, dispensavano consigli video, su TikTok, su come alterare le targhe senza essere beccati. Per loro si parla di reato di istigazione a delinquere. Che i malviventi si siano adeguati ai tempi, utilizzando sempre più spesso la tecnologia per sottrarsi alla legalità, è cosa nota ma sappiamo, ora, come fare a non cadere nella loro rete.