
L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia , grazie alle sue sempre più sofisticate strumentazioni, ha rilevato ancora una volta un sisma che ha seminato il panico tra i residenti.
La scossa si è sviluppata a ben 43 chilometri sotto il piano campagna, a suggerire una dinamica profonda e complessa del sottosuolo, a soli tre chilometri dal centro abitato di Fermignano.
Il timore diffuso tra i locali non è casuale, dunque infondato ma , tutt’altro. Il territorio pesarese, difatti, ha vissuto un momento di alta tensione sismica solo pochi mesi fa, con un vero e proprio sciame concentrato al largo della costa. Proprio a ottobre scorso, vennero registrati due eventi in rapida successione. Uno, il più potente, aveva toccato la magnitudo 4.4.
Quell’episodio di maggiore forza aveva avuto il suo fulcro in mezzo al mare, con coordinate precise: 32 Km a est di Fano, 37 Km da Pesaro. Si tratterebbe, dunque, dell’ennesimo segnale di un’area in fermento, dove le placche tettoniche sembrano non trovare pace, obbligando gli abitanti a convivere con l’eco di eventi ricorrenti.
Per fortuna, in questo caso, non ci sono stati danni a cose e persone ma di sicuro, i locali, memori di quanto accaduto nemmeno un mese e mezzo prima, non possono di certo star tranquilli. Il monitoraggio, effettuato con strumentazioni di ultima tecnologia, prosegue , con la speranza che l’attività sismologica di questa zona, super attenzionata, possa man mano placarsi senza gravi conseguenze. Ovviamente continueremo a seguire il caso, fornendovi gli opportuni aggiornamenti.