Un tremendo sinistro aereo ha scosso i cieli della capitale americana nella serata di ieri, quando un volo dell’American Airlines in fase di atterraggio si è scontrato con un elicottero militare sopra il fiume Potomac. Il bilancio è gravissimo: non ci sono superstiti tra i 60 passeggeri e i quattro membri dell’equipaggio dell’aereo, né tra i tre militari a bordo dell’elicottero.
Finora sono stati recuperati almeno 18 corpi, mentre circa 300 soccorritori, inclusi sommozzatori e unità navali, sono impegnati nelle operazioni di recupero nonostante le avverse condizioni meteorologiche. E’ successo intorno alle 21:00 locali, durante l’avvicinamento alla pista 33 dell’aeroporto Reagan di Washington.
Il Crj700, partito da Charlotte, ha inviato l’ultimo segnale radar alle 20:48, mentre l’elicottero militare, che non stava trasmettendo segnali, sembra essere entrato in collisione con l’aereo in una manovra ancora da chiarire. L’FBI ha escluso un atto terroristico, ma le indagini sono in corso per accertare le dinamiche dello scontro e le eventuali responsabilità.
Il presidente Donald Trump ha commentato l’accaduto su Truth Social, criticando la gestione dell’emergenza e sollevando dubbi sulla manovra dell’elicottero e sul ruolo della torre di controllo. “Un episodio evitabile”, ha scritto, riaccendendo il dibattito sulla congestione dello spazio aereo di Washington e New York, già teatro di quasi collisioni in passato.
L’episodio riporta alla memoria un episodio simile del 1982, quando un volo Air Florida precipitò nel Potomac causando 78 vittime. Le operazioni di recupero continuano, mentre la nazione piange una delle peggiori tragedie aeree degli ultimi decenni.