Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale, le ricerche di Kata continuano in maniera serrata. Del caso se ne sta occupando anche la Dda, la Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze. I genitori della bambina sono disperati e chiedono soltanto che la loro piccola sia restituita loro.
La mamma di Kata ha tentato anche un gesto estremo ingerendo della candeggina negli scorsi giorni, stessa situazione per il padre che fino a qualche giorno addietro si trovava recluso in un penitenziario per scontare alcuni reati: l’uomo proprio nella struttura penitenziaria avrebbe tentato di farla finita.
Una disperazione totale quella della famiglia ma anche dell’intera comunità peruviana, che non smette di sperare. I genitori credono comunque che la bambina sia ancora viva. Chi e se qualcuno l’abbia presa non è dato ancora sapere.
Nel frattempo nella mattinata del 18 giugno gli investigatori sono tornati nell’ex hotel ormai sgomberato e hanno operato nella struttura con strumenti di alta tecnologia con i tecnici del Gis.
Gli accessi all’ex albergo sono stati sigillati dai carabinieri in ordine al decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del tribunale di Firenze. Nella mattinata del 18 giugno gli investigatori hanno quindi avuto tutto l’edificio per loro, libero da eventuali interferenze.
Difatti è stato trovato un cellulare all’interno di alcuni cassonetti della spazzatura che sono stati svuotati completamente. “Spero che non la trovino qui dentro, perché sennò significherebbe che Kata non è più viva. Invece io spero che lo sia” – questo il commento della mamma di Kata.