Sciarelli torna a parlare e annuncia: “Devo dire una cosa su Angela Celentano” (2 / 2)

Papà Catello e mamma Maria non hanno perduto la speranza di riabbracciare la loro adorata figlia, ribadendolo, in collegamento con lo studio di Chi l’ha visto dalla loro abitazione di Vico Equense. Ma perché la scomparsa di Angela è ritornare all’attenzione? Per via della nuova pista seguita dagli inquirenti, sulla base di una segnalazione giunta dal Sud America.

Proprio qui si troverebbe una donna molto somigliante alla loro Angela, che ha una voglia sulla schiena sulla sua. Ovviamente i coniugi Catello non vogliono farsi illusioni, ci vanno con i piedi di piombo, dopo il duro colpo legato alla vicenda di Celeste Ruiz.

Per capire se quella donna sudamericana sia per davvero Angela, occorrerà sottoporla al test del Dna. Grazie ad un’elaborazione grafica, realizzata al pc dall’associazione Missing Angels, che ha sede in California, incrociando i tratti somatici dei genitori e delle due sorelle di Angela con le sue foto da bambina, si è arrivati a realizzare una foto “invecchiata”, ossia di come verosimilmente sarebbe oggi la piccola scomparsa dal Faito.

Mamma Maria, nel corso del collegamento con Federica Sciarelli, ha dichiarato: “Ho pianto quando visto la nuova age progression della sua foto. È stato come rivederla dopo 26 anni, diventata donna”. Ovviamente la speranza di poter stringere forte la loro adorata bambina, i Celentano non l’hanno mai persa, perché chi ha a che fare con un caso di scomparsa sa benissimo quanto sia dura l’accettazione che quel corpo si sia come volatilizzato.

Che fine ha fatto Angela? La segnalazione giunta dal Sud America è il punto di svolta, quello che porterà alla soluzione di un mistero lungo 26 anni? Per saperlo, ha ribadito il legale dei Celentano, Luigi Ferrandino, occorreranno tutti gli accertamenti necessari, “perché noi di questa ragazza conosciamo tutto e dobbiamo verificare se i dati acquisiti sono utili per giungere a una conclusione. Ovviamente il risultato finale è l’acquisizione del liquido biologico per ricavarne il Dna, che con gli strumenti attuali darebbe una risposta quasi assolutamente certa”. Che questa pista sia davvero quella giusta?