
A spegnersi a 75 anni a Cogorno, nel Genovese, è stato un pezzo di storia leggera della musica italiana. Sandro Giacobbe aveva da tempo contro una grave patologia, ma ha continuato a lavorare e a diffondere energia positiva fino alla fine. L’arrivo di popolarità arrivò già nel 1974 con la sua hit più celebre, «Signora Mia», che gli aprì le porte del successo internazionale. Solo due anni dopo, nel 1976, si classificò terzo al Festival di Sanremo con il brano «Gli occhi di tua madre».
Nello stesso anno, il cantautore ottenne un altro riconoscimento prestigioso, vincendo la Gondola d’Oro per le vendite del suo brano «Io Prigioniero».
Il suo successo fu così straordinario che conquistò persino la Spagna, dove ricevette un disco d’oro.L’intervista rilasciata a Verissimo lo scorso maggio resta uno dei suoi ultimi atti pubblici di coraggio. «Ne parlo per mandare un messaggio di speranza e di incoraggiamento», aveva detto, rivelando anche un dettaglio personale della sua situazione.

Non solo secondo quanto si è appreso dalla stampa nazionale egli amava moltissimo la vita, proprio per questo quando ha scoperto di avere la patologia ha rifiutato in un primo momento la chemioterapia. Dopo il primo ciclo di chemio si temeva, infatti, che il male avesse intaccato anche il fegato. “Non si capiva se fosse una metastasi o una cicatrice provocata dalla cura. – aveva spiegato il cantante – andava fatta un’operazione molto complicata. Il medico mi disse: ‘Se fosse mio figlio non lo farei operare’. Una decisione da prendere che non auguro a nessuno, nella vita sono fortunato, ho scelto di farlo operare e tutto è andato be
La sua massima artistica era “Scrivo sempre canzoni d’amore perché l’amore è la cosa che si presta di più a diventare poesia e musica”- riassume l’essenza della sua carriera. Lascia nel dispiacere la moglie e i figli, Andrea e Alessandro, oltre a una vasta platea di fan commossi.