Da quel lontano 1974, la sua voce ha accompagnato le stagioni di milioni di italiani. Le sue note, intrise di un romanticismo che non temeva la malinconia, sono diventate la colonna sonora di intere generazioni.
Nel tempo, però, Sandro Giacobbe non è stato solo l’autore di successi straordinari come «Signora Mia». Dietro il microfono si nascondeva l’anima generosa e instancabile del grande animatore della Nazionale Cantanti.Una vita spesa sotto i riflettori, ma che da tempo faceva i conti con una situazione silente e durissima, lontano dalle platee urlanti, contro una patologia implacabile.
Solo pochi mesi fa, la luce dei riflettori si era riaccesa su di lui in televisione, quando aveva scelto il palcoscenico di Verissimo. Quell’apparizione non fu un addio, ma un messaggio pubblico di forza. Non nascondendo il peso della sua condizione, con una dignità rara, aveva voluto trasformare la sua situazionein un atto di incoraggiamento per chi vive ogni giorno tai situazioni.
Adesso, però, quel ritmo così cadenzato, che lo ha visto spaziare dai palchi di Sanremo alle notti brave in Spagna, ha subito una brusca interruzione. È a Cogorno, in provincia di Genova, il luogo dove il 75enne ha vissuto i suoi ultimi giorni, che la melodia si è spenta per l’ultima volta.
Questo silenzio inatteso lascia in sospeso il finale di una vita dedicata alla musica e un’eredità infinita di canzoni che non smetteranno di suonare. Ma che cosa è accaduto precisamente prima del suo decesso? Quali sono state le novità che appunto sono arrivate circa il decesso di Giacobbe?