Salvatore Parolisi tolse la vita alla moglie, Carmela Rea, per tutti Melania, nel bosco delle Casermette, con 35 fendenti eldal ritrovamento del corpo di questa giovane mamma di Somma Vesuviana, sono passati 14 lunghi anni, sebbene nessuno dimentichi, dato il fortissimo clamore mediatico del caso.
Parolisi venne arrestato il 19 luglio 2011. L’ex caporal maggiore, oggi 4enne, andò a processo con rito abbreviato, venendo condannato all’ergastolo in primo grado. La pena vebbe ridotta a 30 anni dalla Corte d’assise d’appello dell’Aquila sino a quando la Cassazione escluse l’aggravante della crudeltà, affidando la rivalutazione della pena ai giudici d’appello di Perugia. Nel 2016, Parolisi venne condonnato in definitiva a 20 anni di cella , dunque è ancora recluso nel penitenziario di Bollate, lo stesso dove si trova Alberto Stasi, per intenderci.
Grazie al suo comportamento da detenuto modello, gli vennero accordati diversi permessi premio, ma dopo la sua intervista a Chi l’ha visto?, in cui ha mostrato un’assenza di rispetto verso la moglie cui ha tolto la vita, madre di sua figlia Vittoria, per i suoi familiari e per le donne in genere, amante compresa, gli sono stati revocati.
Durante i permessi avrebbe dovuto fare volontariato in parrocchia. Oggi sta continuando a scontare la sua pena nel penitenziario di Bollate, dove in passato ha fatto un corso per diventare centralinista, come Alberto Stasi . Dunque gli manca ancora parecchio per essere rimesso in libertà. Quanto alla figlia, all’epoca del femminicidio di soli 18 mesi, oggi ha 15 anni.
Vittoria non porta più da tempo il cognome del padre, a cui è stata tolta la patria potestà. Dal 2020 si chiama Vittoria Rea , vive con i nonni a Somma Vesuviana, comune in cui mamma Melania è nata Sappiamo che ha un cuginetto, figlio dello zio Michele, fratello di Melania.