Sono state ore di grande apprensione nel pomeriggio di ieri, martedì 21 gennaio, per il rapimento della piccola Sofia Cavoto, nata appena il giorno prima presso la clinica Sacro Cuore di Cosenza. L’allarme è scattato immediatamente, attivando un’operazione investigativa coordinata dal questore Giuseppe Cannizzaro e dal capo della Squadra Mobile Gabriele Presti.
Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, gli investigatori hanno tracciato i movimenti dei sequestratori, individuandoli in Contrada Rocchi, nei pressi dell’Università, a bordo di un’auto in cui si trovava anche la neonata. I responsabili, Rosa Vespa e Aqua Moses, sono stati fermati e posti in custodia cautelare.
Il rapimento è avvenuto intorno alle 18:30, quando Rosa Vespa, fingendosi una puericultrice, è entrata nella stanza della madre di Sofia e, con la scusa di un controllo medico, ha convinto la madre e la nonna della piccola a lasciarle la neonata. Le telecamere hanno ripreso la donna mentre si allontanava con Sofia in braccio, accompagnata da un uomo con un ovetto da neonato.
L’operato delle forze dell’ordine ha permesso di garantire un lieto fine a una vicenda che avrebbe potuto avere esiti nefasti. Le indagini continuano per chiarire i motivi del gesto compiuto dai sequestratori.
Dettagli preoccupanti emergono dai post pubblicati sui social da Rosa Vespa, che aveva annunciato con un post la nascita del figlio, facendo credere a tutti che fosse suo. Proprio in questi ore, la 51enne ha rotto il silenzio: scopriamo che cosa è emerso nella pagina successiva.