Roberto D’Agostino racconta: «Quella volta che il Papa era troppo brillo e non riusciva a tornare a casa» (2 / 2)

Una scena che potrebbe sembrare ordinaria, ma che in realtà ha visto protagonista una delle figure più celebri del XX secolo: Papa Giovanni Paolo II. Il giornalista Roberto D’Agostino, ospite del programma La Torre di Babele su La7, ha raccontato un curioso episodio che risale ai primi giorni del pontificato di Wojtyła.

Nel racconto di D’Agostino, dopo l’elezione a Papa, Wojtyła si trovava alle prese con la mole di impegni burocratici che accompagnano la sua nuova posizione. Bollette da firmare, questioni da risolvere e una scrivania traboccante di documenti. Stanco e sopraffatto, decise di prendersi una pausa.

In compagnia del suo segretario, Stanisław Jan Dziwisz, il Papa si recò in un ristorante per una serata più leggera, lontano dalla frenesia vaticana. La cena sembrava andare per il meglio, tra una birra e l’altra, tipiche della tradizione polacca, quando i due tornarono “belli brilli” alla residenza vaticana.

Ma una volta giunti davanti all’ingresso, Papa Wojtyła si accorse di aver dimenticato le chiavi di casa e, cosa ancora più complicata, non aveva con sé i documenti necessari per identificarsi. In quel periodo, infatti, la Guardia Svizzera non era ancora familiare con i tratti fisici del nuovo pontefice. Quando il Papa si trovò di fronte alla guardia, cercò di spiegare la situazione: “Ma io sono il Papa”.

Tuttavia, la risposta che ricevette dalla guardia fu meno formale e più pragmatica: “Ma se lei è il Papa, come mai non ha le chiavi di casa?”. Questo scambio di battute segnò un momento di ironia, che tuttavia non impedì la risoluzione del problema, con il Papa e il suo segretario costretti a fare una sosta in commissariato per chiarire la situazione. L’aneddoto raccontato da D’Agostino offre uno spunto di riflessione sulla figura di Papa Giovanni Paolo II, che, pur rivestendo un ruolo di grandissima importanza, non mancava di momenti di leggerezza.