Roberto Cavalli è deceduto ieri a 83 anni, nella sua Firenze, città che gli ha dato i natali e che ha sempre portato nel cuore; città d’arte, in cui ha studiato e in cui si è formato. Un decesso che è un colpo al cuore per tutti, non solo per gli addetti ai lavori.
Cavalli non si è mai risparmiato, nella sua professione e nel privato. Difatti, lascia una famiglia numerosa, con sei figli. Il più piccolo, Giorgio, di poco più di un anno, porta il nome del padre dello stilista, cui è stata tolta la vita dai nazisti in una rappresaglia a Cavriglia (Arezzo) quando il futuro stilista aveva appena tre anni.
A piangerne la dipartita la compagna Sandra, con cui ha condiviso gli ultimi 15 anni di vita, che è stata al suo capezzale sino a quando non ha esalato l’ultimo respiro ma quali sono le cause del decesso di Cavalli?
Lo stilista fiorentino era ammalato da tempo e, negli ultimi giorni, il suo quadro clinico era peggiorato sino al decesso, sebbene non si sappia di preciso di quale patologia soffrisse. Quel che è certo è che il vuoto lasciato dalla sua scomparsa è forte, e i familiari stanno vivendo ore strazianti, in particolare i suoi sei figli, Giorgio in particolare che ha solo un anno.
Una vita ricca, carica di enormi soddisfazioni personali, di successi mega galattici, quella di Roberto, che ha avuto come testimonial personaggi del calibro di Rita Ora, Jessica Stam, Eva Riccobono, Laetitia Casta, Natasha Poly, Mariacarla Boscono, Karen Elson, Karolína Kurková, ha aperto boutique in tutto il mondo, è divenuto icona di stile come pochi, forse. Interminabili i messaggi di cordoglio, provenienti dal mondo della moda, dai suoi colleghi, da donne che hanno sfilato per lui, dai fan, sparsi per il globo. Le nostre più sentite condoglianze.