Roberta Ragusa, a 10 anni dalla scomparsa: la notizia improvvisa (2 / 2)

Come sappiamo, Logli denunciò la scomparsa della moglie, la mattina del 14 gennaio 2012, fornendo la sua versione dei fatti: quella di averla vista, per l’ultima volta, la sera precedente, mentre stilava la lista della spesa. Il giorno si sarebbe svegliato e non l’avrebbe trovata accanto a lui, a letto.

Un racconto in cui Antonio, che è da sempre stato il sospettato numero uno di quest’assurda vicenda, Roberta avrebbe perso la memoria a causa di un trauma subito quattro sere prima e sarebbe scappata nella notte in stato confusionale. Le indagini sono andate avanti senza sosta, scavando nel vissuto dell’uomo, sino a scoprire della sua consolidata relazione extraconiugale con Sara Calzolaio, babysitter dei figli e amica di Roberta.

Pare che la Ragusa avesse scoperto il tradimento del marito e che volesse andarsene via da casa. Il punto di svolta nella scomparsa di Roberta si è avuto con le dichiarazioni di Loris Gozi e della moglie, che hanno detto agli inquirenti di aver visto un uomo somigliante al marito di Roberta, trascinare una donna vestita di rosa, contro la sua volontà, nella sua auto, sino alla sentenza definitiva del 10 luglio 2019, che ha condannato a 20 anni di reclusione Antonio Logli per omicidio e occultamento di cadavere.

Nove, il 5 novembre sera, nel suo ciclo di documentari riguardanti i casi di scomparsa più agghiaccianti avvenuti nel nostro Paese, ha proposto ai suoi telespettatori: “Scomparsa – Il caso Ragusa”, che ha scelto di mandare in onda a 10 anni dalla scomparsa della Ragusa, trattandosi di una vicenda molto complessa che, da sempre, ha innescato la curiosità degli italiani, che hanno avuto a cuore la storia di questa bellissima donna, sperando di riuscire a ritrovarne il corpo.

La rete televisiva Nove, edito da Discovery Italia, da diverso tempo, ormai, sta dedicando ampio spazio ai “cold case”, i casi di cronaca nera più scottanti che, a distanza di così tanto tempo da quando sono accaduti, continuano ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica, in modo da analizzarli,  cercando di trovare una soluzione se il caso è ancora un giallo sotto moltissimi aspetti. Ricordo che il corpo di Roberta non è mai stato ritrovato e che il processo a Logli è stato di tipo indiziario. Nessuno dei parenti della donna, né le sue adorate cugine; né i suoi due figli, hanno una lapide su cui piangere. Un caso ancora fitto di misteri.