La nuova super perizia, effettuata dagli esperti incaricati dalla Procura di Trieste, è giunta a risultati molto interessanti. Secondo loro, il delitto di Liliana Resinovich è avvenuto in una fascia oraria ben precisa, ossia proprio nel giorno della sua scomparsa, il 14 dicembre 2021, sino alle 12, visto che la donna aveva fatto colazione quattro ore prima, verso le 8-8.30.
Roberta Bruzzone, ospite, in collegamento con lo studio di Zona Bianca, ha voluto esprimere il suo punto di vista su questi ultimi risultati e dalla sua analisi sono emersi particolari molto dettagliati.
L’esperta ha dichiarato che il problema serio è legato al fatto che non solo la consulenza tecnica abbia rimesso in discussione tutta una serie di aspetti, bensì è che sono passati tre anni da allora, ragion per cui occorreranno una serie di attività investigative, preziose per poter validare o meno gli alibi di una serie di soggetti che sono chiaramente in qualche modo coinvolti in questa vicenda o potrebbero esserlo.
La procura di Trieste, nel fascicolo investigativo che ha portato alla richiesta di archiviazione del caso Resinovich, non aveva trovato elementi a carico di eventuali soggetti e questo aveva lasciato propendere per il gesto estremo, compiuto dalla pensionata triestina.
Oggi, dice l’esperta, vi è un’alternativa alla prima ipotesi, ossia a quella che Liliana si sia tolta la vita, ma non è la prima volta che ci si trova davanti a valutazioni autoptiche molto differenti, affidate ad esperti diversi. La Bruzzone ha chiosato: “Bisogna capire se poi tutto questo possa portare ad una svolta decisiva, perché ora il problema non è più tanto l’aggressione, ma collocarla in una scena specifica e collocarci una terza persona con lei”.