Il femminicidio della studentessa siciliana Sara Campanella è stato trattato con l’ausilio della grandissima esperta Roberta Bruzzone, psicologa forense, all’interno di Non Stop News, con Enrico Galletti.
Partendo da una spiegazione fornita, in conferenza stampa, dallo stesso procuratore che si è occupato del caso, Roberta ha fornito il suo punto di vista sulla vicenda. Il procuratore aveva dichiarato: ” C’erano state delle attenzioni da parte di questo giovane, anche in maniera insistente – che non avevano destato attenzione da parte della ragazza. Queste attenzioni, che duravano da un paio d’anni, le davano fastidio”. Lei, però, non aveva denunciato.
Roberta ha definito il femminicidio della Campanella ,emblematico, mettendo in guardia da condotte assillanti, fastidiose, da atteggiamenti non consoni. Questi non vanno mai sottovalutati in quanto, proprio la frustrazione, il fatto di non essere corrisposti, porta soggetti come Stefano, a maturare l’aggressività.
La Bruzzone ha invitato, specialmente le ascoltatrici, a prestare attenzione a condotte assillanti reiterate nel tempo, messe quasi sempre in atto da narcisisti. Del resto, Sara si era accorta che qualcosa non andava, difatti aveva detto: “il malato mi segue”.
Quando si teme per la propria vita, quando ci si sente in pericolo, occorre immediatamente segnalarlo alle autorità giudiziarie, denunciare senza perdere tempo. I comportamenti malsani, disturbati, portano solo a maturare comportamenti come quello di Stefano che ha accoltellato Sara per un interesse non corrisposto. Secondo Roberta Bruzzone, il 27enne di Noto aveva premeditato tutto quanto, dunque da tempo aveva progettato di far fuori la studentessa. L’esperta non ha dubbi sul fatto che le cose siano andate in questo modo e voi, cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti, se vi va.