Rita Pavone, la notizia choc sulla cantante: “A un passo dalla morte” (2 / 2)

Rita Pavone, ha sempre avuto un carattere carismatico, energico, positivo, che l’ha resa una delle cantanti più imitate e amate della tv. Eppure n c’è un’ periodo che l’ha segnata fortemente, essendosi trovata faccia a faccia con una diagnosi imprevista e agghiacciante che l’ha portata faccia a faccia con la morte.

Rita, classe 1945, svariate volte, nei più grandi salotti televisivi delle diverse emittenti, da Verissimo a Domenica In, ha voluto raccontare, in dolorose e sofferte interviste, cosa le è accaduto. Riprendendo uno stralcio di un’intervista rilasciante dall’artista, ecco quanto da lei dichiarato: “Avevo piccole fitte al petto, a cui però non ho dato nessuna importanza, cantavo andavo di qua e di là, ballavo come una matta, fino a che sono piombata a terra. L’aorta era quasi già bella e otturata. Mi hanno riportata al mondo per un capello”.

Si tratta di un dramma che ha vissuto nel 2003, quando era fortemente impegnata professionalmente. Eppure, con la tenacia che l’ha sempre contraddistinta, da grande guerriera, ha affrontato la malattia e l’anno seguente ha ripreso a lavorar, come da lei stessa raccontato a Silvia Toffanin, conduttrice di Verissimo.

Ad ottobre 2003, Rita si trovava negli studi Rai per registrare un programma a cui avrebbe dovuto partecipare. Improvvisamente, è stata colpita da un malore, sotto gli occhi di tutti coloro che, in quel frangente, erano con lei, compreso Teddy Reno, il marito. E’ stato proprio lui a raccontare quei momenti di terrore: “La mia Rita è stata porta a porta con l’aldilà. A Saxa Rubra per le prove mentre ballava mi ha guardato con gli occhi sbarrati e si è interrotta. Poco dopo si è accasciata a terra. L’hanno salvata la sua segretaria, Rossella Ricciotti, il coreografo Fabrizio Mainini con un massaggio cardiaco. Rita era senza conoscenza, non respirava ”

Un racconto davvero toccante, cui ha aggiunto: “Poi è rinvenuta, è sopraggiunto il medico della Rai e siamo corsi al pronto soccorso. Sembrava tutto regolare. In aereo l’ho portata al Policlinico di Monza. Negli anni si era formata una placca al centro dell’aorta e aveva ostruito la circolazione: poteva andarsene da un momento all’altro”. Per fortuna quello è solo un lontano ricordo.