I sismografi hanno rilevato un forte terremoto in Tibet oggi, martedì 7 gennaio 2025, vicino alla regione di confine tra Nepal e Cina e il bilancio è sconcertante, oltre che provvisorio. Difatti, per il momento, si contano 90 decessi e 130 coinvolti ma parliamo di numeri in crescita.
La scossa, di magnitudo 6.8 della Scala Richter, si è verificata alle 9.05 locali nella contea di Dingri, a Xigaze, nella regione autonoma sudoccidentale cinese del Tibet, dunque in un territorio impervio, montuoso, collocato 80 chilometri a nord del Monte Everest, a circa 400 chilometri a ovest della capitale tibetana Lhasa.
Il sisma è avvenuto ad una profondità di circa 10 chilometri, ed è stato perfettamente udito dagli abitanti dei piccoli centri limitrofi che si sono riversati in strada per sottrarsi alla furia della natura. Al momento, le operazioni di soccorso proseguono a ritmo serrato, con provvedimenti di evacuazione, per prevenire le conseguenze di potenziali scosse di assestamento.
Parliamo di terremoti soggetti a sismi che, nel corso dei secoli, hanno seminato un’ondata distruttiva pazzesca. Il Tibet, così come l’intera parte sud-occidentale della Cina, il Nepal e l’India settentrionale, sono frequentemente colpiti da terremoti causati dalla collisione delle placche tettoniche indiana ed eurasiatica.
La cronaca ci ha messo dinnanzi agli occhi il famoso quanto triste terremoto del 2008, verificatosi nella provincia cinese del Sichuan, che ha causato circa 70.000 decessi e diversi anni dopo, nel 2015, un forte terremoto ha colpito la regione di Kathmandu in Nepal, causando circa 9.000 morti e migliaia di coinvolti. La storia non dimentica, per cui la paura è massima. Continueremo a seguirla, con i dovuti aggiornamenti.