Reddito di cittadinanza, stavolta cambia tutto. L’annuncio del Governo è molto chiaro (2 / 2)

La Meloni era sta già chiara in sede di presentazione del bilancio, dicendo: “Per chi è in condizione di lavorare, il Reddito di cittadinanza verrà abolito alla fine del 2023, prima ci sarà un periodo di transizione”. In effetti, per concretizzare ciò che intende fare, e nell’ultima bozza della manovra è prevista, per il 2023, una riduzione della misura a 8 mesi, mentre dal 2024 il reddito di cittadinanza verrà cancellato.

Le regole sul reddito di cittadinanza, dunque, cambiano. Ci sarà una stretta per il prossimo anno, prima della sua cancellazione e sostituzione con un nuovo sostegno, destinato ai fragili e agli over 60, che avrà un nome diverso. Il Sole24Ore riporta che, grazie alle nuove misure, le casse dello Stato risparmieranno 734 milioni di euro. I percettori del reddito di cittadinanza considerati “occupabili” (tra i 18 e i 59 anni) avranno il sussidio per i primi otto mesi nel 2023, quindi fino ad agosto compreso. Sarà un sussidio “a tempo”. Dopodiché, terminata questa “soluzione ponte”, alla prima offerta di lavoro congrua rifiutata il reddito sarà tolto.

Dall’1 gennaio 2023, data di entrata in vigore della legge di Bilancio, i percettori considerati “occupabili” avranno sei mesi per formarsi, partecipando a corsi di formazione, per essere accompagnati nella ricerca di un posto di lavoro. Per chi non parteciperà alla formazione il beneficio decadrà. Le Regioni dovranno trasmettere all’Anpal, l’agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, gli elenchi delle persone che non rispetteranno l’obbligo di frequenza.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha proposto infine di togliere il reddito a chi non assolve l’obbligo scolastico, dichiarando: ” Noi riteniamo si debba prevedere l’obbligo di completare il percorso scolastico per chi lo abbia illegalmente interrotto o un percorso di formazione professionale nel caso di persone con titolo di studio superiore ma non occupate né impegnate in aggiornamenti formativi, pena in entrambi i casi la perdita del reddito, o dell’eventuale misura assistenziale che dal 2024 lo sostituirà“. Nell’ultima versione del testo della legge di bilancio c’è un’altra novità che riguarda i lavori socialmente utili. Mentre ora solo un terzo dei beneficiari sono coinvolti in progetti utili alla collettività, dal 2023 tutti i beneficiari saranno interessati.

I nuovi obblighi riguardano tutti i beneficiari del reddito di cittadinanza che sono occupabili e che devono sottoscrivere il Patto per il lavoro. Tutti i percettori del Rdc che non sono occupati e non seguono altri corsi, dovranno seguire un corso di formazione, a esclusione degli over 65, dei disabili, di chi riceve la pensione di cittadinanza e di chi è destinatario del Rdc e ha una pensione diretta. Sono esclusi da tale obbligo i familiari che assistono minori fino a 3 anni d’età o altri membri del nucleo familiare non autosufficienti o con gravi disabilità.