Rai sotto choc, si è spento all’improvviso: la triste notizia poco fa (2 / 2)

Sono davvero in tantissimi i messaggi di cordoglio giunti alla famiglia di un grandissimo professionista della Rai, venuto a mancare proprio in queste ore. La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno, lasciando nell’incredulità tutti coloro che fanno parte della rete, tra le più importanti d’Italia. Il personaggio che è deceduto a 87 anni, Licio Damiani, volto noto della Rai, giornalista, scrittore, critico d’arte. Un professionista a tutto tondo che si è è spento ad Udine, dove era ricoverato in ospedale.

Per anni Damiani nera stato caposervizio nella sede Rai del Friuli Venezia Giulia e dal 1997 collaborava con il Messaggero Veneto, di cui era una firma storica. Davvero grande la sua produzione scritta. Nel corso dei decenni, ha curato diversi volumi sull’arte del Novecento in Friuli, numerose monografie e saggi su pittori, scultori e architetti.

Importantissima la sua opera pubblicata nel 2001, intitolata “Friuli Venezia Giulia. L’Arte del Novecento”. Damiani era uno degli autori più lucidi e ispirati del panorama artistico e culturale  friulano a cavallo tra Novecento e contemporaneità. Nato a Lussinpiccolo (isola croata) il 26 aprile 1935, dopo essersi laureato in giurisprudenza a Trieste, ha subito intrapreso la critica d’arte condivisa con la professione giornalistica.

Damiani era giornalista professionista dal 1964 e venne assunto in Regione come caposervizio dell’Ufficio Stampa e responsabile della redazione di Udine. Nel 1985, è arrivato il suo passaggio in Rai al Tgr del Friuli-Venezia Giulia, in cui ha curato fino al 1997 le notizie del panorama friulano, sempre prediligendo i temi dell’ arte e della cultura che gli stavano a cuore. Damiani per anni è stato, inoltre, responsabile della rubrica domenicale di agricoltura “Vita nei campi”.

Anche dopo essersene andato in pensione, ha continuato a collaborare con il Messaggero Veneto per diversi anni. Damiani, nella sua lunghissima carriera, costellata di successi e riconoscimenti, ha curato personalmente documentari cinematografici e televisivi, collaborando con quotidiani e riviste specializzate. Ha contribuito enormemente ad accrescere la ricchezza artistica e culturale della regione friulana. Proprio per questo, nel 2020, a Tarcento, è stato insignito del premio Epifania 2020. Con lui se ne va un grande professionista, una delle firme più grandi e longeve dell’Italia.