Una Rai in lutto, quella di questi minuti, che deve dire addio al grandissimo Alfredo Meocci, deceduto presso l’ospedale di Negrar, in cui era ricoverato da giorni. Aveva solo71 anni ma Dio lo ha chiamato con se.
La sua è una carriera impeccabile, difatti è stato direttore generale della Rai, oltre a ricoprire alte cariche politiche, in quanto è stato anche parlamentare e uomo di punta della Dc e poi del Ccd, dall’altra.
Giornalismo, politica ma anche calcio, nella sua vita, in quanto da ragazzo era stato portiere del Chievo. Un grande uomo, una figura di cui già si sente forte la mancanza, uno di quelli da cui si può solo apprendere. Rapidissimo nello scrivere, era entrano in Rai nel 1982, vincendo un concorso, ma non aveva mai smesso di far politica. Come ben noto, Meocci era diventato il braccio destro di Pier Ferdinando Casini ma, da parlamentare del Polo delle Libertà, aveva attirato l’attenzione di Silvio Berlusconi, che lo aveva indicato per la direzione generale della Rai.
Una carriera ricca e variegata, la sua, sino a quando, nel 2018, venne colpito da un ictus mentre stava passeggiando a Roma e da allora in poi ebbe inizio il suo peregrinare tra strutture ospedaliere e cliniche.
Le sue condizioni sono peggiorate negli ultimi mesi, quando è stato ricoverato al Negrar, circondato sino all’ultimo dalla moglie, la giornalista Elena Gaiardoni, che gli è stata accanto sino alla fine, trasferendosi in ospedale, dove purtroppo si è spento e con lui anche il suo sorriso, la sua voglia di vivere. Nessuno, però, può dimenticare i suoi insegnamenti, il modo di approcciarsi all’esistenza, sempre molto discreto ma saggio. Le nostre più sentite condoglianze.