
Il giornalismo italiano piange la scomparsa di Giovanni Masotti, storica firma e volto simbolo della Rai, spentosi all’età di 74 anni. Il decesso è avvenuto a causa delle complicazioni di una broncopolmonite che non gli ha lasciato scampo, spegnendo una delle voci più autorevoli del panorama radiotelevisivo.Masotti è ricordato soprattutto per il suo lungo e proficuo legame con il Tg2, testata di cui è stato vicedirettore e per la quale ha ricoperto il ruolo di corrispondente da sedi prestigiose come Bruxelles, Mosca e Parigi.
La sua professionalità lo aveva portato anche alla guida di Rai Parlamento, consolidando la sua reputazione di cronista rigoroso e attento alle dinamiche internazionali.Negli anni ’90, la sua presenza fissa in video lo aveva reso un punto di riferimento per milioni di italiani. Oltre alla conduzione del telegiornale, Masotti era stato l’ideatore e il volto di programmi di approfondimento come “Punto di vista”, dove analizzava con lucidità i fatti del giorno, e aveva collaborato a stretto contatto con figure del calibro di Michele Santoro.
Nato a Roma nel 1950, aveva iniziato la sua ascesa professionale partendo dalla carta stampata, collaborando con Il Messaggero prima di approdare stabilmente in via Teulada.

La notizia della suascomparsa ha generato un’ondata di cordoglio che ha unito trasversalmente il mondo della politica e della comunicazione, tutti concordi nel ricordare la sua eleganza e la sua dedizione al servizio pubblico.
Tanti i messaggi di cordoglio per la scomparsa del giornalista da parte dei colleghi e di esponenti della politica, come il ricordo del ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Sono profondamente addolorato per la scomparsa improvvisa di Giovanni Masotti. Se ne va un bravissimo giornalista, ma soprattutto un grande amico ed una persona perbene. Ricorderò le giornate passate insieme da studenti e da giornalisti. Ciao Giovanni, riposa in pace”.