Ragazzo con un cancro a 16 anni, gli insulti choc sui social: “Giusto così, meriti di m…” (2 / 2)

Hunter Brady, nel 2018, ha scoperto a soli 16 anni di avere il cancro. Il ragazzino, residente a Tampa, in Florida, per poter ricevere dei messaggi di conforto che lo aiutassero a superare quest’orribile diagnosi e tutto quello che ne sarebbe conseguito, ha deciso di condividere la sua storia sui social ma non poteva certo aspettarsi di ricevere solo insulti e parole cariche di odio.

Parole di una crudeltà estrema, pronunciate, senza alcuna motivazione, nei confronti di un ragazzino che aveva da poco scoperto di dover lottare contro un mostro. Il caso è stato ripreso dalla stampa americana, in particolare dalla CBS, che si è subito mostrata solidale nei confronti della vittima, in modo che si potesse scoprire il leone da tastiera che aveva riempito dei peggiori insulti Hunter.

Tutto è partito da una foto postata dal 16enne, accompagnata dalla didascalia: “Ho un cancro“. In effetti Brady doveva combattere contro un linfoma di Hodgkin al quarto stadio; una forma tumorale che si origina dai linfociti che crescono in modo anormale, potendosi accumulare sia nel sistema linfatico stesso che in altri organi.

Se la malattia progredisce, l’organismo non è più in grado di combattere le infezioni. Nel leggere il terribile messaggio del giovane, diciassette suoi compagni di classe si sono rasati la testa, come segno di vicinanza, mentre qualcuno gli ha scritto frasi agghiaccianti, tra cui “Ti meriti di morire” e “Il cancro è ciò che ci voleva per te”. I messaggi non hanno risparmiato neppure tutti gli adolescenti che hanno fatto forza, seppur virtualmente, al 16enne.

Immaginate anche solo per un attimo la disperazione che un genitore può provare, nel vedere il proprio figlio lottare per sopravvivere, riempito da insulti così indicibili. Cheryl, la madre di Hunter Brady, ha affidato tutta l’amarezza e il suo dolore per l’accaduto alla stampa statunitense, non riuscendo a credere che qualcuno possa volere così tanto male al suo bambino, ma convinta che, nonostante tutto, il suo guerriero ce l’avrebbe fatta.