La vicenda in questione arriva proprio dall’Italia. Da quanto si è riusciti ad apprendere dai media nazionali, una madre, la 50enne Elisa Zombini di Verona, è attualmente accusata di abusi nei confronti della figlia 13enne. Quest’ultima infatti è rimasta in dolce attesa e per gli inquirenti la madre avrebbe delle responsabilità.
La stessa donna è accusata assieme al fidanzato della figlia, un 21enne. Costui rischia dai 6 ai 12 anni di reclusione per aver avuto un rapporto con una minore. Rapporti, che seppur sarebbero stati consenzienti, sono giudicati in ogni caso reato quando effettuati con minori.
La madre è davvero molto provata per quanto riguarda il processo nei suoi confronti. “È un paradosso pensare che se avesse abortito nessuno si sarebbe accorto di nulla. Ma io sono contenta che sia andata così e anzi: rifarei tutto” – così ha riferito la madre ai media.
La donna ha riferito di aver fatto tutto il possibile per far sì che la figlia non rimanesse incinta o non avesse rapporti. “Come avrei potuto impedirlo? Dovevo chiuderla in casa? Io credo che avrebbero trovato qualsiasi altro modo per stare insieme. Penso di aver fatto il mio dovere di madre, mettendola al corrente dei rischi, del fatto che era troppo giovane per affrontare una storia del genere. Ci avevano consigliato anche l’aborto” – queste le parole della donna.
La donna giudica un paradosso il fatto che essa sia finita nel registro degli indagati quando invece ha cercato di proteggere la figlia, figlia che ad oggi sta bene e continua a godersi la sua vita e la sua bambina assieme al suo fidanzato. I due pare vivano assieme.
“Mia figlia, la sua bambina e il fidanzato vivono con i consuoceri. Io devo andare a lavorare e sono sola, non sarei riuscita a far fronte a tutto. In più questo processo sta causando un sacco di tensioni anche tra noi” – queste le parole della donna, che si augura che il tutto possa risolversi. Il caso è partito da una segnalazione della scuola di Mantova frequentata dalla ragazza.